SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Regione Puglia, Decaro alle prese col nodo-assessori: i ricorsi potrebbero incidere sulla composizione della Giunta

Il voto delle Regionali ha consegnato alla Puglia un Consiglio ridisegnato nel segno della stabilità. Una maggioranza larga che consegna ad Antonio Decaro un mandato forte, ma anche una partita politica complessa da governare. Il nuovo parlamento regionale poggia su un’alleanza a quattro: Partito democratico, Decaro Presidente, Movimento 5 Stelle e Per la Puglia. Il…
l'edicola
(Foto Nino Ratiani/LaPresse)

Il voto delle Regionali ha consegnato alla Puglia un Consiglio ridisegnato nel segno della stabilità. Una maggioranza larga che consegna ad Antonio Decaro un mandato forte, ma anche una partita politica complessa da governare.

Il nuovo parlamento regionale poggia su un’alleanza a quattro: Partito democratico, Decaro Presidente, Movimento 5 Stelle e Per la Puglia. Il Pd resta il perno con 14 consiglieri, seguito dai sette della civica del governatore, dai quattro pentastellati e dai quattro della lista di Emiliano.

La geografia

Una base solida, almeno sulla carta, dalla quale dovrà prendere forma la nuova giunta. Con uno Statuto che impone dieci assessori di cui otto interni, Decaro ha solo due caselle esterne da assegnare. E il manuale Cencelli, pur pesando nei conteggi, non sarà l’unico criterio: l’ex sindaco di Bari, in tutte le sue esperienze amministrative, ha privilegiato competenze specifiche per le deleghe più tecniche e figure radicate sul territorio per quelle politiche. In più, la parità di genere – marchio di fabbrica delle “giunte decariane” – sarà un pilastro anche a livello regionale.

Il borsino degli assessori, al momento, fotografa un quadro in evoluzione. In pole position ci sono i più votati: il recordman di preferenze Francesco Paolicelli, la dem Elisabetta Vaccarella – prima tra le donne – e con loro gli uscenti Piemontese e Pagano. Ma sulla composizione pesano gli esclusi eccellenti: Avs, rimasta fuori per un meccanismo della legge elettorale che alza di fatto la soglia di sbarramento in caso di risultati presidenziali molto alti, e i Popolari, che reclamano un seggio mancato per pochi decimali. Per entrambi si ragiona su compensazioni: un assessorato, un incarico di sottogoverno, una rappresentanza istituzionale.

Con un ostacolo non secondario: la legge Laricchia, che limita la discrezionalità del presidente assegnando al Consiglio regionale la gran parte delle nomine.

Il nodo da sciogliere

E poi c’è il nodo Emiliano. L’accordo estivo prevedeva per il governatore uscente un assessorato esterno. Una scelta politicamente sensibile: perché, in caso contrario, Decaro dovrà misurarsi con la fronda emilianista che in aula conta già quattro fedelissimi – Pagano, Piemontese, Borraccio e De Santis – capaci, se contrariati, di condizionare la vita della maggioranza.

A rendere tutto più incerto ci sono i ricorsi. Come in ogni tornata elettorale, la legge pugliese genera distorsioni e malumori: candidati da migliaia di preferenze rimasti fuori perché il seggio “scatta” in un’altra lista con voti molto più bassi. Di qui le prime contestazioni e la prudenza del presidente eletto: «La giunta – ha spiegato Decaro – non potrà nascere prima della proclamazione ufficiale degli eletti, tra circa un mese». Stabilità sì, dunque, ma dentro una partita politica che si annuncia tutt’altro che semplice. Perché la nuova Puglia parte con una maggioranza larga, ma anche con equilibri delicati, ambizioni da soddisfare e una mappa di potere che, dietro i numeri, è ancora tutta da definire.

CORRELATI

Politica, Puglia","include_children":"true"}],"signature":"c4abad1ced9830efc16d8fa3827ba39e","user_id":1,"time":1730895210,"useQueryEditor":true,"post_type":"post","post__in":[475242,475138,475124],"paged":1}" data-page="1" data-max-pages="1" data-start="1" data-end="3">

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!