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Regione Puglia, Abbaticchio: «Il nostro è vero civismo. Decaro? Insediamento vicino» – L’INTERVISTA

Da Vendola ad Emiliano, da Emiliano a Decaro. Come si è trasformato il civismo in Puglia negli ultimi vent'anni? E si può definire ancora tale? Il coordinatore regionale della lista «Decaro Presidente», Michele Abbaticchio, entra nel merito. Il civismo ha cambiato pelle e le civiche sono diventate contenitori di voti per i cosiddetti «capi bastone»?…
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Da Vendola ad Emiliano, da Emiliano a Decaro. Come si è trasformato il civismo in Puglia negli ultimi vent’anni? E si può definire ancora tale? Il coordinatore regionale della lista «Decaro Presidente», Michele Abbaticchio, entra nel merito.

Il civismo ha cambiato pelle e le civiche sono diventate contenitori di voti per i cosiddetti «capi bastone»?

«Se ci riferiamo alle altre due liste che hanno sostenuto la candidatura di Decaro, si potrebbe pensare così, ma non vale per la nostra. Il nostro è un esperimento nato già alcuni anni fa, nel 2018, con il progetto Italia in Comune. Come lista eravamo presenti alle scorse Regionali e per poco non raggiungemmo lo sbarramento del 4%, ci fermammo al 3,87%. Decaro era già parte attiva di quel percorso».

Ma cosa hanno a che fare gli amministratori con il civismo? La vostra lista ne era piena.

«Ci ispiriamo al sindaco Angelo Vassallo, ucciso a Pollica, che diceva “sono i paesi che fanno il Paese”. Il nostro obiettivo era ed è quello di strutturare il civismo attraverso figure che si sono distinte nella buona amministrazione locale. Inoltre, vogliamo mettere un argine al trasformismo, perchè siamo ben saldi nell’area di centrosinistra. Infine, presentare liste pulite senza “impresentabili”, in quanto il nostro impegno si basa sulla cultura della legalità: non a caso siamo stati gli unici a firmare la Carta di Avviso Pubblico».

Quando parla di argine al trasformismo si riferisce a quello di Emiliano?

«Le sue liste civiche sono state concepite in maniera diversa. Tuttavia più che cercare lui quel sostegno fuori dal centrosinistra, mi pare sia stato l’inverso: diversi personaggi lo hanno avvicinato negli anni. Infatti, quelle liste si sono poi dissolte al sole. Noi non accetteremmo in prospettiva riciclati provenienti dal centrodestra».

A proposito, la pace Decaro-Emiliano appare per lo più di facciata. Queste due anime interne alla maggioranza potranno creare problemi in futuro?

«Prima di tutto va chiarito che il diktat alla candidatura di Emiliano, ma anche di Vendola, faceva parte di accordi nazionali di partito. Il rapporto tra Decaro ed Emiliano è molto forte e personale, viene da lontano. Per quanto ne so, senza volermi proporre come mediatore, in questi giorni si sono molto riavvicinati, il confronto e il dialogo sono continui».

Tornando a Vendola, invece, sostiene che la vostra lista ha, testualmente, «divorato il suo elettorato». Vedi Bottalico o Spaccavento.

«Per la prima non ho mai saputo di questa presunta vicinanza, il secondo si era allontanato da tempo da quell’area per motivi personali. Certo, abbiamo pescato dall’area di centrosinistra perchè sono quelli i nostri valori.

A leggere i nomi della vostra lista e il 12% di consensi, sembra già pensata per pescare i futuri assessori.

«Ci sono competenze diverse e di ottimo livello ma non era quello il fine».

La legge elettorale non piace a nessuno.

«Andrà cambiata, condivido questa necessità».

Tempistiche per l’insediamento?

«Il presidente dovrebbe essere proclamato la settimana prossima, ci arrivano conferme in questo senso. Per il Consiglio credo che si andrà a dopo l’Epifania».

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