Si apre una settimana ad alta densità politica, scandita dal calendario natalizio ma attraversata da scelte decisive che peseranno sull’intera legislatura alla regione Puglia. Il presidente regionale Antonio Decaro entra nelle festività con un’agenda fitta di appuntamenti istituzionali e territoriali, mentre parallelamente lavora, lontano dai riflettori, alla composizione della nuova giunta.
Il primo atto è formale ma significativo: questa mattina alle 11, in Prefettura a Bari, lo scambio di auguri con il prefetto Francesco Russo. Un passaggio che apre una settimana itinerante: martedì tappa a Locorotondo, poi Lecce e Taranto, senza trascurare i piccoli comuni, tra presepi, mercatini e iniziative legate al Natale. Una presenza diffusa, utile a rinsaldare il rapporto con i territori, mentre a Bari si prepara la partita più delicata: quella degli assessori. L’annuncio ufficiale arriverà, come ribadito da Decaro, all’indomani della proclamazione degli eletti. Ma rispetto alle ipotesi circolate nelle scorse settimane, il metodo cambia.
Niente consultazioni preventive con i partiti: la strategia dell’ex sindaco di Bari è presentare una prima lista di nomi su cui aprire il confronto a valle, partendo da una proposta già strutturata. Un ribaltamento di schema che mira a comprimere tempi e veti incrociati.
I dossier che orientano le scelte del neo governatore sono chiari e dettati dall’emergenza. In cima all’agenda c’è la sanità, con il nodo delle liste d’attesa. L’obiettivo è avviare un modello graduale, coinvolgendo medici, ospedali e nuove strutture della medicina territoriale, guardando all’esperienza del Veneto, dove pubblico e privato convivono in modo integrato, anche attraverso le case della salute. Subito dopo, la crisi idrica: da gennaio si profila un’emergenza con invasi ai minimi storici. Da qui l’esigenza di assessori operativi, pronti a intervenire con progetti, piani e risorse già nelle prime settimane. Sui nomi, il perimetro è tracciato da criteri stringenti: peso elettorale, parità di genere, rappresentanza territoriale e, non ultimo, il rapporto fiduciario.
È quasi certa la conferma di Donato Pentassuglia, che potrebbe ricevere la delega alla sanità. Per il presidente uscente Michele Emiliano si profila lo sviluppo economico: una scelta insieme politica e tattica, considerando l’orizzonte temporale ristretto – poco più di un anno, con il voto anticipato a marzo 2027 – e la necessità di evitare frizioni in aula con l’area emilianista proprio nella fase di avvio. Il welfare potrebbe andare a Elisabetta Vaccarella. Posto assicurato anche per Francesco Paolicelli e Tommaso Minerva, mentre Toni Matarrelli è in predicato per la presidenza del Consiglio regionale. L’unica casella esterna dovrebbe andare ad Alleanza Verdi e Sinistra, con un nome indicato direttamente dal partito.
Resterebbe fuori Avanti Popolari dell’assessore uscente Gianni Stea, lista che potrebbe rientrare nel perimetro della casa riformista di Matteo Renzi, eventualmente compensata con incarichi di sottogoverno. Un equilibrio complesso, da chiudere in fretta: perché, passate le feste, la legislatura dovrà correre.










