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Verso le Regionali, ultime ore per le scelte del centrodestra: vicino il sì al civico

L’en plein in Calabria con Roberto Occhiuto che sfiora il 60 per cento dei consensi, riconfermato nonostante l’avviso di garanzia, e il suo avversario di centrosinistra Pasquale Tridico fermo sotto il 40 per cento, spinge il centrodestra verso la fase decisiva delle scelte. Il trionfo calabrese, insieme alla vittoria nelle Marche, rilancia la coalizione e…
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L’en plein in Calabria con Roberto Occhiuto che sfiora il 60 per cento dei consensi, riconfermato nonostante l’avviso di garanzia, e il suo avversario di centrosinistra Pasquale Tridico fermo sotto il 40 per cento, spinge il centrodestra verso la fase decisiva delle scelte. Il trionfo calabrese, insieme alla vittoria nelle Marche, rilancia la coalizione e mette pressione su Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini, chiamati a sciogliere gli ultimi nodi in vista del mini election day di novembre.

Le sfide

Le prossime sfide, in Puglia, Campania e soprattutto Veneto, si annunciano cruciali per l’equilibrio interno della coalizione. In particolare, il caso veneto è il più delicato: la premier potrebbe affondare il colpo e tentare di scippare il candidato alla Lega, forte dei successi targati Fratelli d’Italia. In cambio, il Carroccio chiederebbe una contropartita pesante: la riforma della legge elettorale al Parlamento, con il superamento degli uninominali e l’introduzione di un sistema proporzionale con premio di maggioranza.

Una partita che, se davvero aperta, ridisegnerebbe gli assetti in vista delle politiche. Ma a preoccupare il Governo è anche la tenuta dei rapporti tra i partiti della maggioranza. Sul territorio, la Lega ribolle: in Veneto ha già pronte le liste e attende solo l’ufficializzazione di Alberto Stefani, numero due di Salvini. Ogni rimescolamento, a questo punto, rischierebbe di creare nuovi contrasti interni e rendere più difficile la navigazione dell’esecutivo.

La Puglia

Entro pochi giorni – se non ore – è attesa la fumata bianca anche su Campania e Puglia. I leader di maggioranza dovrebbero incontrarsi domani, mercoledì, ma secondo alcune indiscrezioni il vertice sarà concentrato sulla manovra finanziaria. È quindi probabile che i nomi dei candidati vengano svelati a scaglioni. Sul tavolo, però, restano le incognite politiche: Puglia e Campania sono considerate partite difficili, quasi proibitive. Eppure, proprio per questo, sono fonte di tensioni. In Campania, fino alla fine della settimana scorsa, sembrava tutto definito con il via libera al meloniano, Edmondo Cirielli, viceministro agli Esteri.

Poi il no di Forza Italia, che ha posto il problema della compatibilità con l’incarico di Governo e rilanciato l’ipotesi di un candidato civico, spinta anche dai buoni risultati ottenuti al centro in Calabria. Sulla stessa linea dovrebbe muoversi la scelta in Puglia, dove l’idea di una figura civica ha preso piede come segnale di apertura oltre i confini dei partiti. Il nome più accreditato è quello di Luigi Lobuono, imprenditore barese ed ex presidente della Fiera del Levante, già candidato sindaco di Bari nel 2004, quando fu sconfitto da un esordiente Michele Emiliano.

Una candidatura che, se confermata, segnerebbe la svolta del centrodestra pugliese verso un profilo moderato e indipendente, in vista della sfida impossibile contro Antonio Decaro.

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