Due liste – «Italia Liberale» e «La Puglia con noi» – estromesse dalle elezioni per irregolarità nel deposito ed una terza, la lista di Forza Italia nel collegio di Foggia, esclusa per un errore nella sottoscrizione. Anche nel centrodestra la consegna delle liste ha creato caos e mal di pancia diffusi. A partire da quello di Raffaella Casamassima, consigliere comunale di Cassano e della città metropolitana. Una candidata già in corsa da settimane con tanto di comitato aperto, santini elettorali e manifesti stampati. Peccato, però, che quando Fratelli d’Italia ha deposito l’elenco dei nomi il suo è stato misteriosamente depennato.
La consigliera, ritenuta vicina al parlamentare Ignazio Zulllo, non s’è data per vinta e via facebook è partita all’attacco minacciando azioni clamorose. «Prima il presidente provinciale, Michele Picaro, ha chiesto la mia candidatura», si legge nel post, «e poi mi ha comunicato che sono stata fatta fuori. Ci sarà tempo e modo di raccontare questa storia, perché va raccontata, e al più presto convocherò una conferenza stampa perché credo nella sana politica e nei valori di Fratelli di Italia, ma soprattutto nutro profondo rispetto per il Presidente Giorgia Meloni» , ha scritto la consigliera metropolitana di Bari e comunale di Cassano delle Murge.
«Cado in piedi. Ho una dignità e non permetto a nessuno che venga calpestata». Dietro l’epurazione, la guerra interna fra quanti rimasti vicini al vicepresidente della Commissione Europea, Raffaele Fitto oggi impegnato in altri compiti istituzionali lontani dalla Puglia e i meloniani. La corrente che fa capo al sottosegretario Marcello Gemmato, secondo voci interne, avrebbe orchestrato l’epurazione stabilita, a quanto pare, per evitare la concentrazione di candidati di peso rimasti comunque vicini all’esponente europeo(oltre a Casamassima, l’ex consigliere regionale Domenico Damascelli).
A preoccupare è anche l’esclusione della lista di Forza Italia dal Tribunale di Foggia dichiarata «non valida» per assenza di un requisito formale: è stata autenticata da un parlamentare anziché dal notaio. Tuttavia il partito azzurro ha già presentato le controdeduzioni e oggi chiarirà le sue ragioni alla commissione elettorale circoscrizionale. Se il ricorso sarà accettato il caso potrebbe rientrare. Ma in caso contrario Forza Italia rischia di sparire dalle regionali in tutti o in parte degli altri cinque collegi se, come sembra, l’autentica anche in quel caso non sarebbe stata firmata da un notaio.
Quanto alle civiche escluse c’è da dire che la partita è chiusa per «La Puglia con noi-Democrazia Cristiana», mentre sono in corso verifiche su «Italia Liberale» che potrebbe ancora rientrare in corsa.










