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Regionali in Puglia, la sfida Pd-FdI alle urne: giochi di posizione interni e leadership locali

La sfida nella sfida è rappresentata dal primo posto sul podio dei partiti. A contendersi la medaglia d’oro saranno, stando a tutti i sondaggi, ma anche osservando il sentiment diffuso tra gli addetti ai lavori, il Partito democratico e Fratelli d’Italia. Nessuno ipotizza scenari diversi, sia nel centrosinistra che nel centrodestra. Sarà, quindi, una sfida…
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La sfida nella sfida è rappresentata dal primo posto sul podio dei partiti. A contendersi la medaglia d’oro saranno, stando a tutti i sondaggi, ma anche osservando il sentiment diffuso tra gli addetti ai lavori, il Partito democratico e Fratelli d’Italia. Nessuno ipotizza scenari diversi, sia nel centrosinistra che nel centrodestra. Sarà, quindi, una sfida a due. Da un lato la formazione politica di Elly Schlein e dall’altro il partito di Giorgia Meloni. Tant’è che le due leader nazionali sono giunte in Puglia quasi più per sostenere i loro partiti che per spingere i due candidati alla presidenza e cioè Antonio Decaro, per la coalizione progressista, e Luigi Lobuono, per i moderati.

Il dato di riferimento è quello delle elezioni europee del 2024, quando il Pd prevalse con il 33,57 per cento dei consensi e Fdi tallonò sfiorando il 27. Basti pensare che il terzo posto se lo aggiudicò il Movimento 5Stelle con appena il 14,11 per cento. «Sarà così anche alle regionali», spiega un dirigente del centrosinistra noto per le analisi del voto. «Anche se la presenza di tre liste civiche nella coalizione di Decaro potrebbe ridurre il consenso al Pd».

Infatti, tra queste, la lista «Decaro presidente» è stimata, dai sondaggi, ben sopra il 10 per cento e il candidato governatore l’ha caricata di presenze anche per testare i rapporti di forza interni. Tuttavia, il risultato atteso «non dovrebbe essere sotto il 25/26 per cento in tutta la Regione, con punte in alcune circoscrizioni come Bari, Lecce e Foggia dove si punta a superare il 30 per cento e a eleggere in prima battuta due consiglieri regionali per parte», dicono sempre dirigenti dem.

Dall’alta parte del campo il ragionamento è speculare. «Fratelli d’Italia punta a confermare e a incrementare il dato delle Europee e quindi attestarsi oltre il 25 per cento», favorita dall’assenza di liste civiche che pescano nello stesso elettorato. Tuttavia, tra i meloniani il dato più incerto è proprio quello della circoscrizione del capoluogo.

Mentre nelle altre province, uscenti e new entry tra i candidati alla carica di consigliere regionale hanno acceso sfide che «gioveranno di sicuro al partito: basti pensare a Foggia e a Lecce, dove si incrociano diversi e interessanti duelli», annotano i meloniani di Puglia, a Bari la situazione vedrebbe in testa quasi totalmente le truppe che sono rimaste vicine al vicepresidente della Commissione europea, Raffaele Fitto, oggi impegnato però in partite diverse da quelle pugliesi, rispetto a quelle vicine al sottosegretario, Marcello Gemmato. Le previsioni danno al partito fra i dieci e i dodici consiglieri e di questi la gran parte di quell’area.

Se le previsioni, sia delle agenzie di rilevazione che delle attese dei dirigenti dei rispettivi partiti, dovessero realizzarsi verrebbe lasciato poco più del 40 per cento dei voti a tutte le altre formazioni in corsa. Un dato che non può non far pensare, anche, a nuove e imprevedibili lotte all’interno delle coalizioni in vista delle politiche del 2027.

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