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Regionali in Puglia, nel Pd i pontieri sono al lavoro: si cerca una soluzione unitaria

Sherpa al lavoro in queste ore. E tutti convocati oggi alle 18:30 nella sede regionale del Partito democratico, in via Re David a Bari, per la segreteria regionale. All’ordine del giorno diramato dal segretario pugliese Domenico De Santis un unico punto, all’apparenza generico: “Elezioni regionali”. In realtà, si tratta di un confronto a porte chiuse…
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Francesco Boccia parteciperà alla riunione a porte chiuse nella sede Pd a Bari

Sherpa al lavoro in queste ore. E tutti convocati oggi alle 18:30 nella sede regionale del Partito democratico, in via Re David a Bari, per la segreteria regionale. All’ordine del giorno diramato dal segretario pugliese Domenico De Santis un unico punto, all’apparenza generico: “Elezioni regionali”. In realtà, si tratta di un confronto a porte chiuse sul caso più spinoso del “Campo largo” pugliese, quello che oppone Antonio Decaro a Michele Emiliano, con il fantasma di Nichi Vendola sullo sfondo. A presiedere i lavori ci sarà il senatore, Francesco Boccia, plenipotenziario di Elly Schlein in Puglia, chiamato a svolgere il ruolo di arbitro in una partita che rischia di far esplodere il centrosinistra.

I nodi restano noti: Decaro ha posto due condizioni per candidarsi alla presidenza della Regione, ovvero che né Emiliano né Vendola corrano da consiglieri. Richieste considerate quasi impossibili da soddisfare. Avs, attraverso il leader, Angelo Bonelli, ieri ha bocciato il veto sul ritorno in campo del fondatore Nichi Vendola, invitando il Pd a “lavare i panni sporchi in casa propria”. Emiliano, dal canto suo, resta fermo sulla sua candidatura a consigliere, formalizzata, ricorda, il 15 maggio, prima a Decaro e poi ai circoli Pd con tanto di slogan elettorale. Dentro la segreteria si discuterà di possibili vie d’uscita: un incarico istituzionale legato alla decarbonizzazione dell’ex Ilva, un ruolo di vertice in società pubbliche o private, la blindatura di un seggio in Parlamento nel 2027. Ipotesi che Emiliano ha finora considerato inaccettabili. È chiaro però che la riunione odierna non porterà ad un verdetto finale.

La questione Puglia verrà trasferita al tavolo nazionale, con l’ultima parola affidata alla segretaria Schlein. Ma qualunque sarà la decisione, almeno uno dei tre protagonisti – Decaro, Emiliano o Vendola – dovrà ingoiare un calice amaro. Intanto tiene banco l’ambizione di Decaro, che, dicono fonti interne al partito, guarda ben oltre la Regione. Il presidente della commissione Ambiente del Parlamento europeo punterebbe a disarcionare la segretaria Schlein e conquistarsi la guida del Pd al congresso nazionale anticipato dal 2026, a un anno dalle politiche. Un progetto che avrebbe già l’appoggio di pezzi da novanta come Franceschini, Bonaccini, Zingaretti, Nardella e diversi eurodeputati Dem emarginati dall’attuale segreteria. Uno scenario che potrebbe saldarsi con il sostegno esterno di Matteo Renzi e perfino di Giuseppe Conte, entrambi pronti a giocare la carta Decaro contro il centrodestra, purché il legame con Emiliano venga definitivamente reciso. Il Pd pugliese è ad un bivio cruciale. O trova un equilibrio interno, o rischia di trasformare la sfida per la Regione in un detonatore nazionale.

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