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Regionali in Puglia, rush finale per le elezioni: ultime ore per gli indecisi

Si chiude oggi a mezzanotte, quasi in sordina, la campagna elettorale pugliese, prima del silenzio imposto dalle urne che si apriranno domenica 23 e lunedì 24 novembre. Una corsa lunga e tesa, quella tra Antonio Decaro, candidato del centrosinistra, e Luigi Lobuono, sfidante del centrodestra, che nelle ultime ore alzano il volume dello scontro politico…
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Si chiude oggi a mezzanotte, quasi in sordina, la campagna elettorale pugliese, prima del silenzio imposto dalle urne che si apriranno domenica 23 e lunedì 24 novembre. Una corsa lunga e tesa, quella tra Antonio Decaro, candidato del centrosinistra, e Luigi Lobuono, sfidante del centrodestra, che nelle ultime ore alzano il volume dello scontro politico e si preparano al gran finale. Decaro, che ieri ha incassato il sostegno di Matteo Renzi e della vicepresidente del Pd Debora Serracchiani, è stato costretto a cambiare i piani a causa del maltempo: la chiusura della campagna si sposta al Palamartino, in via Anita Garibaldi a Bari, al posto della più suggestiva piazza del Ferrarese.

Un cambio di location comunicato in extremis dopo le piogge che hanno investito la città. Il comizio sarà preceduto dall’esibizione dei rapper pugliesi Cekka, La Voce di Selea, Papaceccio, Plata, Samen Mi Casa, Sam D Zakalicious, protagonisti del tormentone «Puglia che spera«, guidati da Reverendo (Francesco Occhiofino), storico nome dell’hip hop barese, leader dei Bari Jungle Brothers e dei Pooglia Tribe. A seguire, spazio alla musica della band Superclassifica Sciò, chiamata ad accompagnare il pubblico verso la chiusura del tour elettorale progressista.

Sul fronte opposto, Lobuono sceglie invece una formula più sobria e popolare, intitolando l’ultima tappa «Per i cittadini tra i cittadini». A partire dalle 19 guiderà una passeggiata da via Sparano, angolo piazza Umberto, fino al ristorante «Eddycola», su corso Vittorio Emanuele, dove incontrerà i cittadini e i sostenitori, insieme ai rappresentanti del centrodestra. Un finale di campagna all’insegna dell’ascolto diretto, secondo la linea che il candidato ha portato avanti per tutta la corsa. A irrompere nella campagna, però, nell’ultimo giorno prima del voto è tornata prepotente la questione Ilva, con l’occupazione degli operai e il blitz serale di Palazzo Chigi: 106 milioni di euro per garantire la produzione fino a febbraio, quando sarà aggiudicata la gara, e 20 milioni per finanziare la cassa integrazione.

Misure giudicate «insufficienti» da Renzi e Serracchiani, che chiedono le dimissioni del ministro Adolfo Urso e una comunicazione urgente del Governo in Parlamento. A incendiare ulteriormente il clima ci ha pensato il senatore Maurizio Gasparri, tornato in Puglia per sostenere Lobuono. «Gli altri si sentono favoriti, noi ci danno per sfidanti, ma a volte vince lo sfidante», ha provocato il colonnello azzurro, rilanciando poi anche sulla questione morale.

Gasparri ha rispolverato l’inchiesta del 2024 sui presunti parenti di boss assunti nelle municipalizzate e il caso del pentito che aveva chiamato in causa Decaro. L’ex sindaco di Bari questa volta non ha fatto passare il colpo: «Gasparri farebbe bene a guardarsi le sue liste», ha replicato in riferimento ai due candidati di Forza Italia indagati in Puglia. Uno scambio duro, che chiude una campagna elettorale nervosa, segnata da colpi bassi, endorsement nazionali e un testa a testa che si deciderà nelle prossime 48 ore.

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