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Regionali in Puglia, il centrodestra stringe sul candidato: attesa per il vertice-clou

La scelta del candidato presidente della Regione Puglia per il centrodestra passa, come è ormai noto, dal Veneto. Secondo quanto affermano alcuni esponenti della regione del nordest, domani potrebbe esserci «un vertice nazionale per discutere concretamente il dopo Luca Zaia». Gli indizi L’ipotesi è avvalorata dalla sordina con cui si sta discutendo la questione della…
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La scelta del candidato presidente della Regione Puglia per il centrodestra passa, come è ormai noto, dal Veneto. Secondo quanto affermano alcuni esponenti della regione del nordest, domani potrebbe esserci «un vertice nazionale per discutere concretamente il dopo Luca Zaia».

Gli indizi

L’ipotesi è avvalorata dalla sordina con cui si sta discutendo la questione della successione al governatore messa in atto dai leader regionali della coalizione. La stessa ipotesi è ulteriormente accreditata dalla presentazione, da parte del senatore leghista Paolo Tosato, dell’emendamento al disegno di legge sul riordino del numero dei consiglieri regionali in discussione nella Commissione Affari costituzionali del Senato che prevede la possibilità del terzo mandato. Infatti, a contestare l’iniziativa sono stati in massima parte i parlamentari del centrosinistra e non quelli della coalizione di governo. Alcuni fanno notare la dichiarazione del responsabile degli enti locali del Carroccio, Stefano Locatelli: «Ora la Lega scelga i candidati migliori». Parole che vanno nella direzione del superamento della possibilità di un altro quinquennio per Zaia e quindi per gli altri governatori.

La possibile svolta

Sempre oggi, intanto, si saprà se quell’emendamento avrà possibilità di successo oppure verrà ritirato, dando così il via libera definitivo alla discussione per le candidature alle regionali d’autunno, che dovrebbero svolgersi in due turni: una prima data, entro fine settembre, per le Marche, mentre a ottobre dovrebbero andare al voto Puglia, Campania, Toscana e Veneto. Nelle cinque regioni il centrodestra ha quasi definito i candidati, tranne che in Puglia. Infatti, se in Veneto è una questione a tre con Alberto Stefani, Raffaele Speranzon e Flavio Tosi, rispettivamente di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia (ammesso e non concesso che Zaia sia fuori), in Toscana è data per certa, anche grazie al favore dei sondaggi, la candidatura di Alessandro Tomasi, leader regionale dei meloniani. Così come in Campania i nomi che circolano sono tutti di peso: dal viceministro degli Esteri, Edmondo Cirielli, al titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, passando per l’ex presidente della Confindustria campana Antonio D’Amato.

Il caos in Puglia

Solo in Puglia non c’è un esponente il cui nome sia oggetto di discussione. Eppure, a settembre 2024, tutti i leader si erano detti pronti a fare la scelta e che entro Natale il candidato sarebbe stato indicato. A sostenere questa tesi era stato, tra gli altri, il coordinatore regionale di Forza Italia, il deputato brindisino Mauro D’Attis, che ora sembra essere in pole per la candidatura alla presidenza della Regione. Non sono da escludere, però, l’altro deputato berlusconiano Andrea Caroppo e l’europarlamentare meloniano Francesco Ventola, visto che la caccia al nome civico sembra non aver prodotto risultati.

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