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Regionali in Puglia, De Santis: «Il nostro manifesto la base del programma di Decaro» – L’INTERVISTA

Il segretario regionale del Pd e candidato alle Regionali nella Bat, Domenico De Santis, ha molto lavorato negli scorsi mesi alla costruzione del programma per la Regionali con incontri e assemblee, un lavoro che il candidato presidente del Campo Largo, Antonio Decaro, sembra rimettere in discussione. Segretario che ne è del programma del Pd che…
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Il segretario regionale del Pd e candidato alle Regionali nella Bat, Domenico De Santis, ha molto lavorato negli scorsi mesi alla costruzione del programma per la Regionali con incontri e assemblee, un lavoro che il candidato presidente del Campo Largo, Antonio Decaro, sembra rimettere in discussione.

Segretario che ne è del programma del Pd che lei ha costruito e quali sono le prossime tappe?

«Negli scorsi mesi abbiamo svolto la conferenza programmatica del Pd, attraverso oltre 150 assemblee e il coinvolgimento di oltre 20mila cittadini pugliesi e abbiamo scritto la nostra idea di Puglia. Ne è venuto fuori il nostro manifesto ed esso rappresenta la base dei documenti di lavoro del 4 ottobre, insieme ai contributi degli altri partiti della coalizione. In queste settimane i partiti e le liste civiche stanno lavorando alla sintesi, mentre Decaro sta incontrando i corpi intermedi per raccogliere ulteriori spunti. L’incontro del 4 ottobre sarà un momento di confronto aperto: chi vorrà potrà portare idee, osservazioni e proposte aggiuntive da discutere nei tavoli tematici. I dieci anni del governo Michele Emiliano sono stati gli anni della crescita economica. Siamo passati da 60 miliardi di PIL a 84,5 miliardi. La disoccupazione è scesa per la prima volta sotto le due cifre, al 9,3%. Nei prossimi anni dobbiamo far crescere i salari e a stabilizzare il lavoro».

Per I’ex Ilva Pd e 5 Stelle hanno tesi diverse, quale sarà il punto di equilibrio? 

«Ne discuteremo al tavolo dei partiti con Decaro. Ma si parte dalla condivisione della chiusura dell’area a caldo e delle fonti inquinanti nel più breve tempo possibile. La decarbonizzazione dell’ex Ilva, della centrale di Brindisi e la transizione energetica sono un cardine dell’alleanza a livello locale e nazionale».

A che punto è la composizione delle liste?

«Stiamo preparando con le segreterie e le direzioni provinciali una squadra di donne e uomini all’altezza della sfida, e poi saranno vagliate dalla Direzione regionale. Stiamo candidando molti giovani e tante donne, non come un trofeo da esibire solo all’atto delle candidature, ma per eleggerli in Consiglio regionale. Stiamo costruendo liste che rappresentano la società pugliese nella sua complessità, con l’ambizione di diventare la prima forza politica alle prossime elezioni regionali. Perché se vuoi costruire il cambiamento attorno a te, prima devi cambiare tu».

Come risolverete il caso Caracciolo? Amati e Zaccaria si candideranno nel Pd?

«La direzione regionale del Partito democratico, a luglio, ha deciso di costruire liste rinnovate, pulite e di estremo rigore. Stiamo fermando le ambizioni di chi pensa di poter utilizzare il Pd come un autobus solo per farsi eleggere, ma al contempo stiamo tenendo lontano chi utilizza metodi di raccolta del consenso non in linea con il nostro codice etico. Candideremo solo coloro i quali sono rispettosi del nostro Statuto tenendo alta l’asticella della legalità e del versamento regolare al partito».

Il governatore Emiliano che ruolo avrà?

Sono convinto che Emiliano, da padre della “Primavera pugliese”, insieme a Vendola e a Franco Cassano, sarà al fianco del Pd e di Antonio Decaro nel governo della Puglia. Il suo contributo può essere utile non solo in campagna elettorale, ma anche dopo la vittoria del prossimo 24 novembre».

Quali sono le priorità del futuro governo?

«Viviamo in una società in cui anche se lavori sei povero, per questo continueremo la nostra battaglia sul salario minimo. Ma lavoreremo anche per alzare i salari nelle società che svolgono servizi per gli enti pubblici. Dobbiamo combattere l’emergenza idrica, costruendo un piano per l’autosufficienza di acqua almeno al 50% nei prossimi 10 anni. Dobbiamo difendere i beni comuni a partire dall’uso gratuito dell’acqua, delle spiagge, combattendo contro il consumo di suolo. Dobbiamo chiudere il ciclo dei rifiuti e puntare sul riuso. Dobbiamo costruire uno strumento di lotta alla povertà come facemmo nel primo governo Emiliano quando introducemmo il reddito di dignità».

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