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Regionali in Puglia, centrodestra ancora in stallo: i leader nazionali in conclave ma nessuna schiarita

Ennesima fumata nera per il candidato governatore del centrodestra in Puglia. Anche l’atteso vertice di ieri tra Meloni, Salvini e Tajani, riuniti a Lamezia Terme per la chiusura della campagna elettorale del presidente uscente Roberto Occhiuto, non ha prodotto la sintesi sperata. Dopo il comizio, i tre leader si sarebbero ritrovati in un hotel della…
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Ennesima fumata nera per il candidato governatore del centrodestra in Puglia. Anche l’atteso vertice di ieri tra Meloni, Salvini e Tajani, riuniti a Lamezia Terme per la chiusura della campagna elettorale del presidente uscente Roberto Occhiuto, non ha prodotto la sintesi sperata. Dopo il comizio, i tre leader si sarebbero ritrovati in un hotel della città calabrese per tentare l’ultima mediazione. Ma alla fine – raccontano fonti presenti – il confronto sarebbe naufragato prima ancora di cominciare, lasciando tutto com’era alla vigilia.Sul tavolo, infatti, continuano a pesare gli equilibri nazionali.

La vittoria nelle Marche, dove Fratelli d’Italia ha toccato il 28%, ha rafforzato la posizione di Giorgia Meloni, ma anche complicato il mosaico delle candidature regionali. L’intesa di principio prevede che la Lega mantenga il controllo del Veneto, con la candidatura del vicesegretario Alberto Stefani, scelta che però non entusiasma i meloniani locali, più vicini alla vicepresidente della giunta Elisa De Berti.Meloni, però, guarda più in là: cedere oggi il Veneto alla Lega, in cambio di un impegno futuro sulla Lombardia nel 2028, quando scadrà il mandato di Attilio Fontana.

Un accordo che la premier vorrebbe mettere nero su bianco, chiedendo a Salvini garanzie formali. Anche perché tra i leghisti lombardi circola già il nome di Giancarlo Giorgetti, attuale ministro dell’Economia, come possibile candidato del dopo-Fontana.Mentre al Nord si gioca la partita dei pesi e contrappesi, al Sud tutto resta fermo. In Puglia, a meno di 50 giorni dal voto, il centrodestra continua a non avere un candidato. Restano in pista i nomi dell’onorevole Mauro D’Attis (Forza Italia), vicepresidente della commissione Antimafia, e del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato (Fratelli d’Italia).Ma Tajani spinge per una soluzione diversa: un civico, capace di intercettare i voti moderati e di centro in una regione considerata difficile da conquistare, ma strategica per il bilancio nazionale della coalizione.

Una scelta che, secondo i leader, potrebbe funzionare anche in Campania, altra regione data in salita. Da ambienti di FdI e Forza Italia filtra l’ipotesi di un nome esterno alla politica, legato al mondo economico e imprenditoriale. Un profilo che – oltre a garantire competenza – possa contribuire anche sotto il profilo organizzativo e finanziario, visto il ritardo accumulato nella definizione della campagna elettorale. Tra i nomi circolati nelle ultime ore spunta quello dell’imprenditore barese Luigi Lobuono, considerato una figura di sintesi tra capacità manageriale e radicamento territoriale. Ma al momento si tratta solo di indiscrezioni.Il tempo, però, stringe. E mentre Decaro chiude le liste e vola nei sondaggi, il centrodestra continua a cercare un nome che metta d’accordo tutti. O almeno qualcuno.

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