«Nel programma per la Puglia 2030 che stiamo scrivendo vogliamo partire dalle politiche attive del lavoro che guardino alla transizione occupazionale che sta investendo il settore industriale. Si dovrà puntare ad interventi importanti sul fronte della formazione dei lavoratori e dell’attrattività del territorio per nuovi insediamenti, partendo dalla conoscenza di base delle competenze da impiegare e da valorizzare». È quanto sostiene l’europarlamentare e candidato per il centrosinistra alla presidenza della Regione Puglia, Antonio Decaro. L’ex sindaco di Bari oggi ha incontrato i segretari regionali delle organizzazioni sindacali Gigia Bucci (Cgil), Gianni Ricci (Uil) e Antonio Castellucci (Cisl).
Il confronto rientra tra le iniziative per l’elaborazione del programma “della Puglia 2030 della coalizione progressista”. Decaro ha evidenziato che «i dati sull’occupazione pugliese da diverso tempo attestano una tendenza positiva dovuta anche al lavoro fatto in questi anni dalla Regione, dai sindacati, dalle imprese e dai luoghi della formazione. Ciononostante, non mancano i coni d’ombra in alcuni settori e in alcuni territori, a cominciare dalla qualità del lavoro e dei contratti». Sulla qualità del lavoro, però, «occorrerà istituire un osservatorio sul lavoro povero e precario, a partire dai settori con i dati più allarmanti, e studiare clausole sociali più vincolanti per garantire continuità occupazionale, salari minimi e sicurezza sul lavoro».
Decaro ha infine proposto ai sindacati «di assegnare nel futuro governo regionale una delega operativa alle crisi industriali ad una struttura incardinata nel funzionigramma, con competenze amministrative trasversali in grado di attivare con tempi certi risorse dedicate e disegnare attività mirate alla reindustrializzazione del territorio».










