Passaggio storico per la tutela della risorsa idrica in Puglia. Nella sede della presidenza della Regione è stato sottoscritto il trasferimento delle azioni di Acquedotto Pugliese S.p.A. in favore dei Comuni di Bari, Mesagne, Cellamare, Minervino Murge, Crispiano e San Marco in Lamis. L’atto, siglato dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, rappresenta un ulteriore passo concreto di una rivoluzione storica nella governance del servizio idrico integrato. Con questo accordo la Regione trasferisce a titolo gratuito una quota del capitale sociale (fino a un massimo del 20% complessivo) agli enti locali, trasformando i Comuni da semplici utenti a ‘comproprietari’ del gestore idrico.
La storica concessione di gestione ad AQP scadrà improrogabilmente il 31 dicembre 2025. L’elezione dei sindaci di Puglia nel Comitato di Coordinamento e Controllo di AQP, avvenuta nella giornata di ieri, ed il passaggio delle quote sono le condizioni necessarie affinché l’Autorità Idrica Pugliese-AIP possa perfezionare l’affidamento del servizio ad AQP mediante il modello dell’in house providing, evitando il ricorso a procedure di gara.
Le azioni oggi trasferite ai primi sei Comuni confluiranno, come previsto dalla Legge regionale, nella ‘società veicolo’. Questo organismo fungerà da “cabina di regia” unica, permettendo ai sindaci di esercitare il cosiddetto controllo analogo congiunto. Non sarà dunque più solo la Regione Puglia (finora titolare del 100% delle quote AQP) ma l’insieme dei Comuni a definire gli indirizzi strategici e la gestione di Acquedotto Pugliese, garantendo un equilibrio democratico tra centri grandi e piccoli grazie a un sistema di governance basato su fasce di popolazione.
A sostegno di questa storica transizione, l’AIP ha condotto un approfondito studio tecnico e territoriale, comparando il modello dell’affidamento in house con le dinamiche di un’eventuale gara pubblica simulata. I risultati confermano che il controllo diretto dei Comuni rappresenta la via migliore per garantire efficacia ed efficienza dell’utilizzo della risorsa acqua. Tale consapevolezza è maturata attraverso un dialogo continuo con gli amministratori locali e un benchmarking rigoroso con le principali esperienze di gestione idrica in Italia e all’estero.
«Oggi ho la soddisfazione di poter chiudere definitivamente il percorso di messa in sicurezza dell’Acquedotto Pugliese, che resterà interamente di natura pubblica – ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – L’acqua è un bene pubblico e, se affidata a soggetti privati con finalità di profitto, si snatura il senso stesso del referendum. Con questa operazione si consentirà ai sindaci pugliesi di poter dire ai propri cittadini di essere comproprietari non di un acquedotto qualunque, ma del più grande acquedotto d’Europa».
L’evento odierno attiva il processo di trasferimento graduale che coinvolgerà progressivamente tutti i Comuni pugliesi, i quali saranno chiamati a completare l’iter deliberativo nei prossimi mesi. Dal primo gennaio 2026, il nuovo modello di gestione sarà pienamente operativo, segnando il passaggio definitivo da un controllo centralizzato regionale a una gestione condivisa e radicata sul territorio.











