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Regione Puglia, ridimensionare Emiliano e Vendola: la strategia dietro i “dubbi” di Decaro

E se Antonio Decaro non avesse alcuna intenzione di rinunciare alla candidatura alla presidenza della Regione Puglia, come emerso nei giorni scorsi? E se lo “sconforto” lasciato trapelare dall’entourage dell’eurodeputato non fosse altro che una strategia per compattare il centrosinistra intorno alla sua figura, ridimensionando due candidati consiglieri “ingombranti” come il governatore uscente Michele Emiliano…
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E se Antonio Decaro non avesse alcuna intenzione di rinunciare alla candidatura alla presidenza della Regione Puglia, come emerso nei giorni scorsi? E se lo “sconforto” lasciato trapelare dall’entourage dell’eurodeputato non fosse altro che una strategia per compattare il centrosinistra intorno alla sua figura, ridimensionando due candidati consiglieri “ingombranti” come il governatore uscente Michele Emiliano e l’ex Nichi Vendola? In effetti è proprio questa la sensazione che, nelle scorse ore, si è fatta strada negli ambienti della politica pugliese, a cominciare proprio da quelli di centrosinistra.

Il possibile dietrofront

Nei giorni scorsi avevano fatto rumore le indiscrezioni secondo le quali Decaro, da tutti indicato come candidato alla presidenza della Regione Puglia per il centrosinistra, sarebbe stato pronto a un clamoroso passo indietro. Il motivo? La possibile presenza, all’interno della sua coalizione, di due sostenitori “ingombranti” e cioè Michele Emiliano, destinato a capeggiare la lista del Partito democratico alle prossime regionali, e Nichi Vendola, che potrebbe tornare in politica candidandosi nella compagine di Alleanza Verdi e Sinistra. Certo, Emiliano e Vendola sono garanzia di voti e di “peso politico”. Ma è altrettanto vero che, con la loro autorevolezza ed esperienza potrebbero finire per “limitare” l’autonomia di Decaro dopo la possibile elezione al vertice di Lungomare Nazario Sauro. Sarebbe stato questo timore, oltre a divergenze con Emiliano sui tempi di nomina dei manager della sanità pubblica, a spingere l’ex sindaco di Bari a considerare la possibilità di rifiutare.

La strategia

Chi lo conosce bene, però, adesso giura che l’eurodeputato del Partito democratico non ha alcuna intenzione di rinunciare alla candidatura in Puglia. E allora che senso ha lasciar trapelare la volontà di fare un passo indietro? L’obiettivo è quello di compattare il fronte progressista intorno alla sua figura e, nello stesso tempo, ridimensionare Emiliano e Vendola. D’altra parte – e lo dicono pure i sondaggi – Decaro può vincere le regionali a mani basse. Discorso diverso, invece, se il candidato presidente del centrosinistra fosse un altro. In questo caso, infatti, i giochi potrebbero riaprirsi e il centrodestra potrebbe addirittura coltivare qualche timida speranza di rimonta. Insomma, Decaro, che da settimane lavora per allestire liste competitive, è e resta in campo.

Le alternative

La possibilità – remota, a questo punto – che l’eurodeputato rinunci a correre per il centrosinistra in Puglia ha comunque spinto i vertici del Pd a valutare nomi alternativi. È il caso del senatore biscegliese Francesco Boccia, della salentina presidente del Consiglio regionale Loredana Capone e dell’assessore foggiano Raffaele Piemontese. Tutti nomi di peso che, tuttavia, difficilmente cederanno il passo a Decaro.

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