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Puglia, le spese della Protezione civile in commissione bilancio: affidamenti diretti «senza i preventivi»

Offerte vantaggiose, sicuramente, sono quelle che devono aver spinto l’ex capo della Protezione civile regionale, Marco Antonio Lerario, arrestato il 23 dicembre scorso con l’accusa di corruzione, a prediligere alcune aziende, scelte per appalti milionari con il sistema dell’affidamento diretto, “previa comparazione di preventivi”. In tutto, nel 2020 si sono registrati ben 89 affidamenti diretti…

Offerte vantaggiose, sicuramente, sono quelle che devono aver spinto l’ex capo della Protezione civile regionale, Marco Antonio Lerario, arrestato il 23 dicembre scorso con l’accusa di corruzione, a prediligere alcune aziende, scelte per appalti milionari con il sistema dell’affidamento diretto, “previa comparazione di preventivi”.

In tutto, nel 2020 si sono registrati ben 89 affidamenti diretti con comparazione, altri 11 senza comparazione (per autoambulanze, collaudi, ristorazione e pulizia), un affidamento per somma urgenza (la messa in sicurezza dell’istituto comprensivo Fermi – Nervi – Cassandro di Barletta), 14 affidamenti per accordo quadro del turismo (e sono i Covid hotel), 81 affidamenti per rimborso spese documentate nei confronti delle associazioni di volontariato, un regolamento sospesi commissioni bancarie, un altro per regolarizzazioni contabili.
Ci sono poi gli 8 per la realizzazione dell’ospedale Covid in Fiera, a cura della ditta Cobar che, tra affidamenti “per gara con offerta vantaggiosa”, 3 per “integrazione procedura”, 2 per “ordine di servizio” e un altro per “lavori complementari”. Il tutto per un importo totale di circa 16 milioni di euro. L’elenco completo delle spese è stato fornito ieri mattina durante la riunione della prima commissione Bilancio e programmazione regionale.
«Abbiamo i dati analitici completi per il 2020-2021 – ha commentato – ma mancano le modalità di affidamento per il 2021 e, per entrambe le annualità, i preventivi di comparazione per la stragrande maggioranza di affidamenti diretti». Non è chiaro, allora, in base a quali criteri le aziende scelte da Lerario avessero presentato preventivi più vantaggiosi. Tra queste, anche la Dmeco di Donato Mottola, l’imprenditore di Noci ai domiciliari dal 26 dicembre scorso, per aver consegnato a Lerario una tangente da 20 mila euro.
L’azienda nel 2020 ha ricevuto incarichi per oltre 4 milioni di euro, riferiti alla messa in sicurezza dell’istituto di Barletta, ma anche alla realizzazione di strutture ospedaliere e installazione di strutture prefabbricate di emergenza per strutture ospedaliere.
Un altro elemento sul quale saranno condotti approfondimenti è il ricorso, frequente e apparentemente ingiustificato, ad acquisti fatti all’estero: «Sarà necessario approfondire ulteriormente gli atti – annuncia Amati – poiché potrebbero presentare modalità di selezione dell’acquirente e di pagamento diverse da quelle praticate nell’ambito degli affidamenti nazionali».
Lunedì prossimo la commissione tornerà sugli ulteriori dettagli delle tabelle presentate ieri, «e avvieremo il controllo – prosegue Amati – sulle spese dell’economato nell’ultimo quinquiennio». Lerario, infatti, fino a qualche mese fa, ha ricoperto anche l’incarico di dirigente della sezione Economato. «In seduta congiunta con la commissione sanità – dice ancora Fabiano Amati – acquisiremo le informazioni analitiche sulla spesa realizzata dai centri di costo diversi dalla Protezione civile, mentre lunedì 7 febbraio sentiremo i collaudatori dell’ospedale in Fiera».
Certo è che nel 2020, la Puglia ha speso oltre 17 milioni per acquistare dalla Cina mascherine, materia prima per la produzione di Dpi, macchinari e apparecchiature sanitarie. Acquisto e noleggio di apparecchiature per la diagnostica del Covid sono invece costati in tutto 33 milioni e mezzo.

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