«Spero di aver lasciato tracce concrete di miglioramento nella vita quotidiana dei pugliesi e, soprattutto, un seme di speranza per un Sud capace di evolversi, di andare a testa alta, di sprigionare la sua energia migliore». Dal palco del teatro Apollo di Lecce, in apertura dei lavori della 38esima assemblea dell’Unione delle Province italiane alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il governatore pugliese uscente Michele Emiliano rivolge il suo saluto ai pugliesi, all’indomani dell’elezione di Antonio Decaro come suo successore.
«Per me non c’era modo più solenne di salutare tutti voi, tutte le cittadine e i cittadini pugliesi, che farlo oggi, alla presenza del presidente Sergio Mattarella», ha affermato Emiliano evidenziando che «si chiude per me un ciclo di dieci anni alla guida della Regione Puglia. Ho cercato di dare tutto ciò che avevo: abbiamo lavorato per realizzare il nostro programma di governo senza mai discostarci dalla strada che i pugliesi ci avevano indicato all’inizio del mandato».
Emiliano ha sottolineato che «probabilmente avremmo potuto fare ancora di più e meglio, ma una cosa posso dirla con sincerità: abbiamo lavorato con dedizione, con senso del dovere, con spirito di servizio verso le persone e verso la comunità». Il governatore uscente della Regione Puglia ha spiegato di aver «cercato, ogni giorno, di coltivare il lato più bello della politica: quella che non esclude ma accoglie, quella che supera gli egoismi e i conflitti». È stata, ha proseguito, «una storia vissuta insieme ai pugliesi e alle pugliesi che sono i veri protagonisti dell’evoluzione e della crescita di questa regione. E vi assicuro – ha concluso – che porterò questi anni, questo tratto di strada vissuto insieme, per sempre nel mio cuore».
Autonomia differenziata, Emiliano: «Tentativi di aggirare la sentenza della Consulta»
In riferimento al tema dell’autonomia differenziata, «la Regione Puglia, e mi auguro tutte le altre regioni italiane, vigilerà con attenzione affinché il governo non riproponga atti o comportamenti che possano violare i principi di uguaglianza dei cittadini e di unità della Repubblica. La Puglia ha fatto molto affinché l’autonomia differenziata prevista dall’articolo 116, comma 3, della Costituzione non fosse attuata nel modo prospettato dalla legge numero 86 del 2024».
Emiliano ha detto che «sin da subito ci è parso evidente che quella proposta fosse costruita su una visione competitiva dell’assetto regionale, che avrebbe messo le regioni l’una contro l’altra nell’accaparramento di risorse già insufficienti».
Con il ricorso alla Corte costituzionale «abbiamo cercato – ha sottolineato – di smantellare quel disegno e riteniamo di aver ottenuto un risultato chiaro e importantissimo. La Consulta, con la sentenza numero 192 del 2024, ha infatti scolpito nella pietra quattro principi fondamentali. Oggi, però, constatiamo che i tentativi di aggirare questi limiti si stanno manifestando su vari livelli».
Per Emiliano «le recenti pre-intese con alcune regioni» sarebbero «atti privi di valore giuridico, perché la Corte non distingue tra materie Lep e non Lep: non esistono dunque funzioni immediatamente trasferibili. Nessuna intesa potrà essere approvata senza la preventiva definizione dei Lep e delle risorse per garantirli. E, se ciò avvenisse, dopo il passaggio dal Parlamento quelle leggi – ha concluso – potranno essere impugnate dinanzi alla Corte costituzionale».









