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Protezione civile Puglia: sette milioni nell’arco di cinque anni. Gli appalti alle ditte amiche di Lerario

Dei 370 milioni di euro spesi dalla Regione Puglia nel 2020 per l’emergenza Covid, 260 milioni sono sul bilancio delle Asl e ben 110 della Protezione civile. Solo per il personale il costo è di 110 milioni, seguito dall’acquisto di beni sanitari per 51 milioni. Altri 16 sono stati spesi per consulenze o prestazioni e…
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Dei 370 milioni di euro spesi dalla Regione Puglia nel 2020 per l’emergenza Covid, 260 milioni sono sul bilancio delle Asl e ben 110 della Protezione civile. Solo per il personale il costo è di 110 milioni, seguito dall’acquisto di beni sanitari per 51 milioni. Altri 16 sono stati spesi per consulenze o prestazioni e 25 per acquisto di attrezzature e lavori su fabbricati e impianti. Le spese, passate ai raggi laser dopo lo scandalo della gestione illecita negli ultimi due anni della protezione civile, sono state presentate ieri alle commissioni Bilancio e Sanità del Consiglio regionale pugliese, dal direttore del Dipartimento organizzazione e dai dirigenti delle sezioni amministrazione e finanze e della Protezione civile.

Per quanto riguarda il 2021, la spesa delle Asl sarebbe sovrapponibile, mentre la somma destinata alla Protezione civile è stata di 75 milioni di euro. E prendendo in esame i nomi coinvolti nello scandalo della gestione degli ultimi due anni della Protezione civile, saltano all’occhio le cifre elevate percepite da alcune ditte in particolare. I 132 mila euro per la “manutenzione ordinaria di mobili, macchine ed attrezzature varie per gli uffici regionali, e ancora di rifunzionalizzazione di parte delle attrezzature e dei mobili della sede della Regione Puglia, pagati nel 2017 alla Demetrio Zema srl, i 21.700 per lavori di rifunzionalizzazione degli spazi ed adeguamento impiantistico degli ambienti facenti parte del padiglione della Fiera del Levante, o i 16 mila per la sede romana, e i 44.420 del 2020 per gli arredi alla sede della Protezione civile presso l’ex Orto botanico di Barletta, i 173.795 per arredare la mensa della protezione civile regionale.
E poi gli 11.500 euro alla Illuzzi Antonio (il cui amministratore unico è indagato nell’inchiesta Lerario), per adeguamento funzionale e messa in sicurezza di parte del magazzino dell’Ex Ciapi, dove è stata poi costruita la fabbrica delle mascherine. Ma anche e soprattutto, allo stesso Illuzzi, i 168.300 euro per i lavori urgenti di risanamento dei locali dell’archivio, nel Palazzo dell’Agricoltura. E nel 2020 anche del secondo piano del Palazzo, per la cifra di 47.850 euro, seguiti dai 72.270 per l’efficientamento energetico dell’involucro e la riqualificazione delle facciate e degli esterni della sede leccese degli uffici regionali, poi la manutenzione degli impianti elettrici e di climatizzazione del primo e terzo piano (altri 172 mila), gli 82 mila euro per la sede decentrata di viale Unità d’Italia. Nel 2021 i 149 mila euro per gli impianti dei locali tecnici presso la sede della Giunta.
C’è anche la Edil Sella di Luca Leccese (ai domiciliari dal 26 dicembre scorso per corruzione) che nel 2017 ha ricevuto 10 mila euro per i lavori urgenti di manutenzione straordinaria della sede del museo di storia naturale a Foggia, nel 2020 altri 46 mila euro per interventi urgenti di sistemazione della sala lettura e della biblioteca dei ragazzi presso la Biblioteca Magna Capitanata di Foggia e gli 868 mila per la realizzazione di uffici e centrale operativa presso l’aeroporto di Foggia.
E c’è la G.Scavi di Acquaviva delle fonti, di Francesco Girardi (anche lui indagato) e di suo fratello Giovanni, che nel 2019 ha ricevuto 182.100 euro, per la messa in sicurezza dei terreni adiacenti via Gentile, l’integrazione di 31 mila euro per la realizzazione di una struttura metallica architettonica nel 2020, i 20.734 per la manutenzione straordinaria delle aree verdi presso la sede di San Giovanni Rotondo della Protezione civile, o nel 2020 i 152.416 per la manutenzione delle aree esterne al padiglione della Fiera del levante. E, ancora, i 105 mila euro per la manutenzione degli impianti di smaltimento delle acque meteoriche dei piazzali, parcheggi e aree esterne della sede barese della Regione Puglia
Appalti milionari anche per la Tancredi restauri (diventata poi Neos Restauri) di Domenico Tancredi, che ha lavorato con la Cobar del costruttore Vito Barozzi (per svariati milioni) nell’intervento di restauro conservativo e adeguamento impiantistico del teatro Kursaal Santalucia.

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