«Ritengo che questo sia un pessimo segnale nei confronti di chi indossa l’uniforme rischiando la vita ogni giorno». Lo afferma il tenente colonnello Gianfranco Paglia, consigliere del ministro della Difesa Guido Crosetto, in relazione ai due poliziotti indagati dalla Procura di Taranto per la morte, in un conflitto a fuoco, del 59enne Michele Mastropietro, ritenuto l’autore dell’omicidio, avvenuto poco prima, del brigadiere capo dei carabinieri Carlo Legrottaglie, ucciso giovedì scorso a Francavilla Fontana.
«Per quanto il fascicolo aperto nei confronti dei poliziotti che hanno fermato gli assassini di Carlo Legrottaglie sia un atto dovuto – dice Paglia -, rimango disgustato per come le forze dell’ordine non siano tutelate».
Il consigliere del ministro Crosetto auspica «che al più presto le regole cambino e che la magistratura faccia il suo corso, scevro da colori politici. È sconcertante – prosegue – aggiungere tragedia alla tragedia. Carlo Legrottaglie era al suo ultimo giorno di lavoro, ha servito con onore la nazione fino alla fine, è ritornato nel suo paese d’origine non per godersi la meritata pensione, ma in una bara avvolta dal Tricolore. Dopo il suo funerale, apprendere che i due poliziotti sono stati indagati è come se fosse stato ammazzato per la seconda volta».
I due poliziotti sono accusati di omicidio colposo a seguito di eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi.
Per Paglia «è un pericoloso messaggio che si sta trasmettendo a tutti i cittadini ed evidenzia che la magistratura non garantisce chi è preposto a gestire la nostra sicurezza. È una deriva preoccupante e mi auguro che tutto l’arco parlamentare – conclude Paglia – dia un segnale forte e chiaro con regole certe che restituiscano alle forze dell’ordine la giusta autorevolezza e rispetto».