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Attualità Puglia

Più turisti e assunzioni, al Sud le aree protette alimentano la crescita dei territori

Un evento straordinario ha riportato l’attenzione sull’importanza della conservazione dell’ecosistema marino del golfo di Taranto. I ricercatori della Jonian Dolphin Conservation hanno recentemente documentato la presenza di una balenottera comune nelle acque ioniche, a circa otto miglia di distanza dalla costa. L’eccezionalità dell’evento è evidente: l’ultimo avvistamento di questa specie in quest’area risale a oltre sedici anni fa. Per questo, rappresenta anche un chiaro segnale della necessità di proteggere un habitat marino che si sta rivelando sempre più cruciale per molte specie di cetacei.

Le misure

Le esperienze delle aree marine protette già esistenti in Puglia dimostrano, inoltre, che la conservazione ambientale offre straordinarie opportunità di crescita. La gestione virtuosa di queste aree ha favorito il turismo sostenibile, la creazione di nuovi posti di lavoro e il miglioramento delle condizioni di pesca. Investire nella protezione del mare significa, quindi, investire anche nel futuro delle comunità costiere e nell’economia locale.

I numeri

Stando ai dati elaborati dall’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale (Ispra), nell’ultimo periodo, le aree marine protette nel Sud Italia hanno portato a una crescita del turismo sostenibile, con un aumento delle presenze di visitatori interessati alle bellezze naturali del luogo. L’espansione del turismo ha avuto un impatto significativo sull’occupazione in Puglia. Le attività legate alle aree marine protette hanno generato nuovi posti di lavoro nei settori della ristorazione, dell’accoglienza, delle guide ambientali e delle attività nautiche. «L’incremento delle attività subacquee – si legge nei documenti dell’Ispra – ha portato alla nascita di nuovi centri di diving e di attività ricettive, con un impatto positivo sull’economia locale. Il settore dell’eco-turismo ha visto un aumento del 20% nella richiesta di guide e operatori turistici specializzati». E poi, «il numero di escursioni in barca e attività di turismo marino è cresciuto del 30%, con una maggiore richiesta di servizi turistici locali». Passeggiate naturalistiche, escursioni in barca, pescaturismo, surf, vela e trekking stanno contribuendo a un costante incremento dei visitatori. La conferma arriva dai tour operator locali: il turismo esperienziale legato alle aree marine protette ha registrato un aumento del 30% negli ultimi cinque anni in Puglia. Un trend in costante crescita. Basti pensare che l’indotto economico generato da queste attività ha favorito la nascita di nuove imprese nel settore del del turismo nautico e dell’enogastronomia, creando centinaia di nuovi posti di lavoro e rafforzando il legame tra tutela ambientale e sviluppo sostenibile.

Il settore della pesca

Oltre al turismo, le aree marine protette hanno portato benefici alla pesca sostenibile. Secondo il rapporto dell’Ispra, in Puglia si è registrato un aumento del 400% dello stock ittico rispetto alle aree non protette, garantendo una pesca più abbondante e redditizia per le comunità locali. Pesca e acquacoltura possono contribuire al miglioramento della sicurezza alimentare globale. Tuttavia un loro ulteriore sviluppo deve essere sostenibile dal punto di vista ambientale ma anche sociale, ovvero coinvolgere i piccoli pescatori e i piscicoltori.

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