Quasi dodicimila firme contro i pannelli solari mangiasuolo. Tante ne sono state raccolte dai giovani imprenditori di Coldiretti che avevano lanciato la petizione nello scorso luglio. Ideata per contrastare il rischio idrogeologico causato dai cambiamenti climatici e per diffondere la tecnologia fotovoltaica ecosostenibile su stalle, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e su strutture agricole.
«Il consumo di suolo agricolo destinato al fotovoltaico a terra – spiega in una nota Benedetta Liberace, leader dei giovani di Coldiretti Puglia – minaccia il futuro alle nuove generazioni di agricoltori. Come giovani agricoltori, sosteniamo e promuoviamo ogni giorno l’innovazione tecnologica sostenibile, ma destinando i suoli agricoli al fotovoltaico non ci saranno più terreni da coltivare ed accelereremo la perdita di biodiversità unica della nostra regione».
Gli agricoltori, anche loro minacciati dai rincari di elettricità e gas, sperano, per abbattere le spese, nella promozione di reti energetiche alternative. Potrebbero rivelarsi preziosi anche per le tasche di coltivatore non è: scarti di allevamenti o di coltivazioni, fa notare Coldiretti Puglia, serviranno per «impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare le flotte del trasporto pubblico come autobus, camion e navi oltre alle stesse auto dei cittadini». Risparmio e ambiente più salubre. L’associazione degli agricoltori sostiene l’emendamento al decreto Milleproroghe che incentiva i piccoli impianti a biogas,un tassello per compiere la sperata transizione ecologica, alla cui attuazione contribuirà la tecnologia fotovoltaica.
Per essa, ricorda Coldiretti, sono previsti un miliardo e mezzo di euro derivanti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il 75 per cento degli impianti fotovoltaici in Puglia è a terra, la media nazionale è pari al 42 per cento. I terreni coperti artificialmente dai pannelli sono pari a 2,5 per cento, rispetto alla media nazionale, che è inferiore all’uno per cento. Dati elaborati dalla Cassa depositi e prestiti. E allora i giovani agricoltori di Coldiretti esortano la Regione Puglia e gli enti locali a censire le aree da bonificare, sia nei terreni abbandonati, sia nelle zone industriali ormai in disuso, per installarvi la produzione di energia da fonti rinnovabili compatibile con la salvaguardia dell’ambiente.
«La Puglia – fa notare Benedetta Liberace – possiede terreni non destinati all’agricoltura che potrebbero essere messi a valore con il fotovoltaico, ci domandiamo perché utilizzare terreni fertili che già producono valore economico, sociale ed ambientale togliendo traiettorie di futuro alle nuove generazioni di agricoltori».
Entro il 31 marzo sarà pubblicato il bando per accedere al finanziamento citato da Coldiretti Puglia.