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Lite sui mandati, Raimondo Innamorato si dimette da coordinatore del M5s in Puglia

Terremoto doveva essere e terremoto è stato per il Movimento Cinque Stelle pugliese a seguito del nuovo regolamento nazionale per le candidature. Il modello “salva Fico”, studiato per assicurare una nuova corsa alle elezioni per l’ex presidente della Camera e probabile candidato alla presidenza della Regione Campania, crea di fatto la prima “vittima” in Puglia.…
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Terremoto doveva essere e terremoto è stato per il Movimento Cinque Stelle pugliese a seguito del nuovo regolamento nazionale per le candidature. Il modello “salva Fico”, studiato per assicurare una nuova corsa alle elezioni per l’ex presidente della Camera e probabile candidato alla presidenza della Regione Campania, crea di fatto la prima “vittima” in Puglia.

Due giorni fa si è dimesso dagli incarichi di partito il sindaco di Noicattaro, Raimondo Innamorato, coordinatore dei Cinque Stelle nel Barese e componente del comitato nazionale.

La rottura

Innamorato ha sbattuto la porta per difendere una decina di consiglieri comunali al secondo mandato, estromessi di fatto dalle nuove regole che non consentono loro la terza candidatura consecutiva. Si tratta di consiglieri grillini dei comuni di Noicattaro, Mottola e Ginosa.

La terza chance elettorale, infatti, viene concessa solo nel caso in cui si corra per un’istituzione diversa da quella in cui si sono svolti i due mandati precedenti. Nel caso di specie i dieci consiglieri potrebbero candidarsi alla Regione Puglia o al Parlamento o in Europa, ma non al Comune.

Innamorato ha cercato di evitare il caos con un emendamento bocciato dal partito a livello nazionale. Da qui la rottura che rischia di creare ulteriori scosse in Puglia.

I consiglieri regionali

Sullo sfondo c’è la questione delle deroghe per i quattro consiglieri regionali tutti in procinto di candidarsi per la terza volta. La regola di cambiare istituzione per le Regioni è stata mitigata da una tolleranza del 5% degli eleggibili in base al numero totale dei seggi. Nel caso della Puglia il 5% di 50 scranni fa 2,5.

In sostanza potrebbero essere due o tre i consiglieri che possono ricandidarsi, ma l’ultima parola spetta al presidente Giuseppe Conte chiamato a valutare in base a una serie di parametri: produttività istituzionale, fedeltà o lealtà. Tutte valutazioni discrezionali.

Secondo i rumors in pole position ci sarebbe l’ex assessore Rosa Barone, amica personale di Conte. Ma sta prendendo quota anche la nomination dell’ex presidente del Consiglio regionale Cristian Casili, favorito dalla crociata portata avanti in aula contro il tributo 630. Meno probabili le ricandidature di Grazia Di Bari e Marco Galante che in ogni caso restano in corsa.

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