La Puglia si conferma tra le mete più amate dell’estate italiana, ma raggiungerla quest’anno potrebbe essere un vero e proprio lusso. Che si tratti di turisti diretti nella regione o di pugliesi che tornano a casa per l’estate, voli e treni registrano rincari record, complicando partenze, rientri e sogni di vacanza. La conferma arriva dall’Osservatorio nazionale Federconsumatori, che ha monitorato le tratte principali in vista delle settimane centrali di agosto. Se viaggiare in Europa è diventato un salasso, spostarsi all’interno del Paese, e in particolare raggiungere il Sud, non è da meno.
Le tariffe
Basti pensare che per la Puglia si arriva spesso a un aumento del 20% sui costi medi di trasporto, sia per chi parte dall’Italia che dall’estero. Un paradosso, considerando che l’82% degli italiani ha scelto di restare entro i confini nazionali per le vacanze. Ma anche una conferma della difficoltà crescente nel garantire mobilità accessibile, soprattutto verso le regioni meridionali, dove la domanda estiva resta elevatissima.
Volare da Milano a Bari, a luglio e agosto, costa fino al 15% in più rispetto al 2024. Peggio va con i treni: la Milano-Lecce segna un +18%, mentre la Roma-Lecce sfiora il +16%. E non si tratta di rincari compensati da un miglioramento dei servizi. Federconsumatori denuncia infatti ritardi, sovraffollamento e guasti tecnici che continuano a colpire le linee a lunga percorrenza, soprattutto nei giorni di punta. «Le compagnie aeree giustificano gli aumenti con l’andamento della domanda e il peso crescente dei costi operativi, incluso l’adeguamento alle normative ambientali – fanno sapere dall’Osservatorio nazionale dell’associazione dei consumatori – ma dietro questi meccanismi si nasconde una realtà più complessa: il ricorso a strategie di pricing dinamico, spesso poco trasparenti, che fanno oscillare i prezzi anche di centinaia di euro nel giro di poche ore».
Un sistema che penalizza soprattutto chi non può pianificare con largo anticipo, ma che spesso colpisce anche i viaggiatori più previdenti: prenotare a giugno per agosto non garantisce più tariffe sostenibili. Un danno doppio per la Puglia, che si conferma tra le regioni italiane più amate dai turisti, ma che potrebbe pagare caro l’effetto boomerang dei rincari.
Le conseguenze
Il settore turistico, colonna portante dell’economia locale, potrebbe subire un rallentamento proprio nei mesi clou, a causa dei costi proibitivi per raggiungere il territorio. Non solo, anche i pugliesi che tornano per rivedere la famiglia si trovano di fronte a scelte obbligate tra brevi soggiorni o, in molti casi, la rinuncia al rientro. Chi sperava nel “last minute” resterà deluso: l’estate 2025 premia solo chi può permettersi flessibilità. Federconsumatori ha già chiesto l’intervento dell’Autorità di regolazione dei trasporti e dell’Antitrust, invitando a fare chiarezza su strategie tariffarie sempre più opache e sulle cause reali degli aumenti. Intanto, a pagare sono i cittadini e i turisti, che vedono allontanarsi l’idea di una vacanza accessibile.