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Le disdette negli alberghi. «Omicron fa troppa paura»

La variante Omicron spaventa e le persone scelgono di non viaggiare. Sono tante le disdette in queste ore negli alberghi pugliesi e lucani. Una situazione più critica rispetto a un anno fa perché, l’andamento della pandemia, aveva lasciato immaginare un finale d’anno più sereno e in tanti avevano prenotato un volo e un hotel. L’impennata…
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La variante Omicron spaventa e le persone scelgono di non viaggiare. Sono tante le disdette in queste ore negli alberghi pugliesi e lucani. Una situazione più critica rispetto a un anno fa perché, l’andamento della pandemia, aveva lasciato immaginare un finale d’anno più sereno e in tanti avevano prenotato un volo e un hotel. L’impennata dei contagi degli ultimi venti giorni, invece, ha riportato la paura. Marina Lalli è la responsabile di Federturismo di Confindustria Puglia.

Avete già dei numeri?
«No ma solo perché le disdette stanno avvenendo in queste ore. È difficile recuperare i dati ma le percentuali saranno altissime».
Cosa vi aspettate adesso?
«Nuovi aiuti. Le aziende erano già stremate prima di questo nuovo decreto del Governo. Le casse sono prosciugate».
Si poteva gestire diversamente il Capodanno?
«So solo che una volta che si vieta il ballo, per noi pugliesi, si scoraggia qualsiasi tipo di evento. Tanti locali avevano fatto nuove assunzioni e le celle frigorifere sono piene. Quanto fatto fino ad oggi in termini di ristori non basta assolutamente».
Le disdette stanno riguardando anche i ristoranti, nonostante non siano interessati dall’obbligo di chiusura?
«Sì. Le persone evitano i luoghi affollati. C’è sempre il timore che non venga garantito il distanziamento, nonostante l’impegno dei ristoratori. Le conseguenze economiche non riguarderanno solo le discoteche».
La Regione Puglia ha riaperto l’avviso “Custodiamo le imprese”. Può essere una opportunità utile alla quale aggrapparsi?
«I provvedimenti messi in campo dalla Regione sono stati particolarmente generosi. Una vera boccata d’ossigeno. La riapertura dell’avviso, però, non aiuterà chi in queste ore sta subendo le disdette. Allargherà la platea di chi poteva usufruire del contributo ma chi già l’ha preso non potrà richiederne un altro. È anche per questo che serve un nuovo provvedimento, che sia statale o regionale. Poi servirebbe qualcosa di più organico».
In che senso?
«Trovo assurdo che solo 1,8 miliardi dei 296 del Pnrr vada al settore del turismo, nonostante rappresenti il 13% del Pil italiano. È importante dare subito nuovi ristori a chi pagherà l’ennesimo danno della pandemia ma è necessario anche programmare il futuro in maniera più equa».

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