L’assemblea di palazzo D’Aimmo, nel capoluogo molisano, ha respinto con 10 voti contrari, 4 favorevoli e 7 astenuti la mozione sulla “gestione e utilizzazione delle acque dell’invaso Liscione per fornire ulteriore acqua alla Regione Puglia”. Un atto finale di una giornata iniziata con la presenza davanti alla sede assembleare di via IV Novembre, del consigliere regionale pugliese Antonio Tutolo che ha avuto un confronto a favore di telecamere con il presidente molisano Francesco Roberti. «Trovo riduttivo concentrarsi sulla diatriba Molise-Puglia, quando il problema va ben oltre i confini regionali. Se poi qualcuno si vuole vendere la Fontana di Trevi come Totò, faccia pure», afferma Tutolo.
La questione
Il tema è la famigerata condotta idrica che dovrebbe portare l’acqua in eccesso del Liscione nell’invaso di Occhito «La vera sfida non riguarda più le relazioni tra Regioni, perché il solo interlocutore è lo Stato, da cui ottenere i finanziamenti necessari» evidenzia Tutolo in trasferta molisana che aggiunge «servono circa 90 milioni di euro e due o tre anni al massimo per realizzare l’opera. Tutto sommato poco tempo, rispetto ai 50 anni sprecati finora».
Evitare sprechi
Tutolo promette «adesso inizia la battaglia per ottenere i finanziamenti», parte dei quali – impegnati per la diga di Piano dei Limiti – erano stati dirottati per l’emergenza sismica in Abruzzo. Una chiamata alle armi anche per evitare lo spreco della condotta idrica dall’Albania con costi vicino al miliardo di euro per garantire 50 milioni di metri cubi d’acqua, meno della conmdotta del Liscione, «e con il rischio che possa chiuderci i rubinetti» conclude Tutolo.