La Puglia si prepara a diventare uno dei principali poli italiani dell’idrogeno verde. Il progetto, annunciato da Ernesto Massimino Bellelli, ambassador ed executive board member di Energie Salentine SpA, prevede lo sviluppo di 2.400 megawatt di capacità produttiva tra Taranto e Brindisi, due aree strategiche per la transizione energetica del Mezzogiorno.
Bellelli ha illustrato i dettagli dell’iniziativa nel corso dell’assemblea generale sull’Ipcei Idrogeno, intitolata “European and International Hydrogen – Strategies, policies, projects and perspectives”, svoltasi all’Auditorium Antonianum di Roma. Il progetto si inserisce tra le più avanzate iniziative europee per la produzione e distribuzione di idrogeno, una delle tecnologie chiave per la decarbonizzazione dei settori industriali più energivori.
I due siti pugliesi saranno interconnessi da un conduttore realizzato da Snam, che permetterà di ottimizzare la capacità di stoccaggio e di distribuzione del gas. “Il sito di Brindisi – ha spiegato Bellelli – sarà dotato di tecnologie all’avanguardia per la sicurezza informatica, mentre la gestione delle risorse idriche sarà organizzata in modo da non intaccare le già scarse riserve d’acqua della Regione”. L’impianto contribuirà inoltre alla stabilizzazione della rete elettrica nazionale di Terna, garantendo un accesso aperto alla produzione e al consumo di idrogeno per una vasta gamma di utenti, dalle industrie alle comunità energetiche.
Dal punto di vista ambientale, il valore dell’idrogeno è cruciale: prodotto da fonti rinnovabili come sole e vento, non emette CO₂ durante l’utilizzo e può essere impiegato per alimentare industrie, trasporti e sistemi di accumulo energetico. In una Regione come la Puglia, ricca di vento e sole, ma vulnerabile ai cambiamenti climatici, questa tecnologia rappresenta una concreta opportunità per ridurre le emissioni, creare occupazione qualificata e rafforzare la sicurezza energetica nazionale.










