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Bari e la Puglia contro Netanyahu: il caso arriva sul tavolo dell’Ambasciata d’Israele a Roma

Qualsiasi decisione dovrà ora essere presa a Roma, da parte dell’Ambasciata generale di Israele in Italia. A cui il console onorario della Puglia Luigi De Santis ha già provveduto a inviare un corposo dossier su quanto successo nelle scorse ore nel Tacco d’Italia. A cominciare dall’ordine del giorno approvato ieri in consiglio comunale a Bari,…
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(Foto Associated Press/LaPresse)

Qualsiasi decisione dovrà ora essere presa a Roma, da parte dell’Ambasciata generale di Israele in Italia. A cui il console onorario della Puglia Luigi De Santis ha già provveduto a inviare un corposo dossier su quanto successo nelle scorse ore nel Tacco d’Italia. A cominciare dall’ordine del giorno approvato ieri in consiglio comunale a Bari, nel quale viene dichiarata “non gradita” la presenza, sotto qualsiasi forma, dello Stato di Israele o di suoi rappresentati in occasione della Fiera del Levante e delle altre fiere specializzate e di settore. Provvedimento seguito a ruota dall’invito che la Regione Puglia, tramite il presidente Michele Emiliano, ha esteso a tutti i dirigenti e dipendenti della Regione Puglia, delle sue Agenzie e delle società partecipate, affinché vengano interrotti i rapporti di qualsiasi natura con le istituzioni o i rappresentanti dello Stato di Israele.

La reazione

Il diplomatico, ha intenzione di mettere così in evidenza tutte le implicazioni politiche, economiche e scientifiche a carico dello Stato di Israele dopo la decisione di Regione e Comune di interrompere le relazioni. Solo ad aprile scorso, anche il Senato accademico dell’Università degli Studi di Bari, aveva scelto di prendere posizione: all’unanimità aveva deciso che non avrebbe più presentato progetti per il bando sull’Accordo di Cooperazione Industriale, Scientifica e Tecnologica tra Italia e Israele.

Il rettore Stefano Bronzini, che si è dimesso dal comitato scientifico della Fondazione Med-Or (nata su iniziativa di Leonardo Spa; ndr), aveva dichiarato: «L’Università è per definizione luogo di dibattito e riflessione aperta alla collaborazione con studiosi e atenei di tutto il mondo ispirandosi sempre ai principi di Pace sanciti dalla nostra Costituzione. Per questo ribadiamo il ripudio della guerra nel rispetto dell’articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana».

Una decisione non semplice che ha messo in bilico accordi di formazione e scientifici e che si era andata ad aggiungere a quella di altri Atenei italiani. Resta ora da capire come il “boicottaggio” verso Israele verrà messo in atto e quali conseguenze avrà sul tessuto economico e sociale della Puglia.

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