SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

La burocrazia frena lo sviluppo e pesa su imprese e cittadini: Puglia tra le ultime in Italia

La Puglia e, più in generale, il Sud Italia, continuano a pagare il prezzo salatissimo di una macchina pubblica che rallenta lo sviluppo e soffoca le energie vitali delle piccole e medie imprese. A lanciare l’allarme è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, secondo cui la burocrazia rappresenta un vero e proprio “nemico invisibile”, capace…
l'edicola

La Puglia e, più in generale, il Sud Italia, continuano a pagare il prezzo salatissimo di una macchina pubblica che rallenta lo sviluppo e soffoca le energie vitali delle piccole e medie imprese. A lanciare l’allarme è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, secondo cui la burocrazia rappresenta un vero e proprio “nemico invisibile”, capace di drenare circa 80 miliardi di euro ogni anno all’intero sistema produttivo italiano.

L’analisi

La denuncia è netta: la complessità normativa, la farraginosità delle procedure e i tempi infiniti per permessi e autorizzazioni collocano il nostro Paese tra i peggiori in Europa in termini di efficienza amministrativa. Un quadro ancor più cupo se si guarda alle regioni meridionali. La Puglia, secondo l’ultima indagine condotta nel 2024 dall’Università di Göteborg sulla qualità istituzionale delle Pubbliche amministrazioni nelle 210 regioni Ue, si piazza al 195esimo posto, tra le ultime in assoluto. Peggio fanno solo Calabria, Molise e Sicilia. Una classifica impietosa che riflette una realtà quotidiana frustrante per imprenditori, professionisti e cittadini. Nell’Italia delle disuguaglianze territoriali, il Sud continua, insomma, a restare indietro, zavorrato da un apparato pubblico che spesso non riesce a rispondere alle esigenze di chi lavora, investe o semplicemente cerca servizi.

I numeri

E se a livello europeo la media delle imprese che dichiarano di dover dedicare personale al disbrigo di obblighi normativi si attesta all’86%, in Italia si sale al 90%, con un inquietante 24% degli imprenditori che impiega oltre il 10% della propria forza lavoro solo per “fare carte”. Il paradosso è che, mentre il governo prova a intervenire con operazioni di sfoltimento legislativo le Pubbliche amministrazioni locali restano inefficaci. In altre parole, secondo il report, tagliare le leggi obsolete rappresenta un passo nella giusta direzione, ma non basta se la macchina amministrativa continua a funzionare con logiche lente.

La Cgia riconosce, comunque, che ci sono punte di eccellenza nella sanità, nella ricerca, nell’università e nella sicurezza. Ma queste isole virtuose non servono a compensare una “macchina pubblica scassata”, come viene definita, incapace di stare al passo con le esigenze di un’economia moderna e di un’Europa che chiede rapidità e trasparenza. Per la Puglia, che potrebbe vivere di innovazione, agricoltura 4.0, turismo e sostenibilità, il freno della burocrazia rischia, dunque, di diventare strutturale. E così, senza un deciso cambio di passo, le imprese continueranno a vedere nella Pubblica amministrazione un ostacolo da aggirare.

CORRELATI

Attualità, Puglia","include_children":"true"}],"signature":"c4abad1ced9830efc16d8fa3827ba39e","user_id":1,"time":1730895210,"useQueryEditor":true,"post_type":"post","post__in":[438655,438584,438398],"paged":1}" data-page="1" data-max-pages="1" data-start="1" data-end="3">

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!