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L’Italia in fiamme, Puglia e Basilicata maglia nera per gli incendi dolosi

La media è di 3,3 incendi al giorno. In fumo nei primi sette mesi del 2025 ben 30.988 ettari di territorio pari a 43.400 campi da calcio. In fiamme piante secolari, lunghi tratti di costa, un vero bollettino di guerra quello presentato nel report di Legambiente “L’Italia in fumo”. Il Meridione è il più colpito…
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La media è di 3,3 incendi al giorno. In fumo nei primi sette mesi del 2025 ben 30.988 ettari di territorio pari a 43.400 campi da calcio. In fiamme piante secolari, lunghi tratti di costa, un vero bollettino di guerra quello presentato nel report di Legambiente “L’Italia in fumo”. Il Meridione è il più colpito con sei regioni in cima alla classifica, in ordine i piromani, ma anche gli attacchi delle ecomafie hanno colpito Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania e Sardegna.

Sotto attacco le aree naturali protette: andati persi da inizio anno 6.261 ettari di aree Natura 2000, quelle zone considerate patrimonio dell’umanità. Preoccupano i ritardi nell’attuazione dei Piani Antincendio Boschivo (AIB): e Legambiente denuncia che 5 parchi nazionali hanno il piano scaduto e ancora in fase di rielaborazione.

I numeri

La Sicilia si classifica al primo posto in questa nefasta calssifica, con 16.938 ettari bruciati in 248 roghi. Seguita da Calabria, con 3.633 ettari in 178 eventi incendiari, poi c’è la Puglia con 3.622 ettari in 69 eventi, segue la Basilicata con 2.121 ettari in soli 13 roghi (con la media ettari per incendio più alta: 163,15), e ancora la Campania con 1.826 ettari in 77 eventi e la Sardegna con 1.465 ettari in 19 roghi. Tra le regioni del Centro e Nord Italia: ci sono il Lazio con 696 ettari andati in fumo in 28 roghi e la Provincia di Bolzano con 216 ettari in 3 roghi e la Lombardia.

La Puglia

La Puglia è al terzo posto nella classifica, ma al primo come distruzione di aree protette, quelle di Natura 2000, si tratta di aree protette, considerate anche bene comunitario, aree che vanno conservate anche per la biodiverdità.

Per Legambiente «La prevenzione è l’unica strategia per combattere gli incendi boschivi». E sono 12 le proposte che avanza l’associazione a partire da una strategia e governance integrata che metta al centro prevenzione, rilevamento, monitoraggio e contrasto attivo. È, inoltre, importante, per gli ambientalisti attuare e aggiornare il catasto delle aree percorse dal fuoco ed estendere le pene previste per il reato di incendio boschivo a qualsiasi rogo.

La Basilicata

Per la Basilicata, conforta poco il dato sul lieve calo della superficie totale bruciata rispetto allo scorso anno. A spiccare nello studio dell’associazione ambientalista è l’inserimento della Basilicata nella classifica regionale tra le aree con incendi di vasta portata, ovvero quelli che superano i 100 ettari.

Per l’esattezza, sul territorio lucano, come rilevato nel report in questione, dal 1 gennaio 2025 si sono verificati 13 roghi che hanno portato alla distruzione di 2.121 ettari. L’ultimo, il 9 luglio scorso a Metaponto, in provincia di Matera ha devastato 290 ettari, tra pineta, aree coltivate e strutture ricettive.

*ha collaborato Lucia Stefania Manco

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