A Bari mancano tra i 180 e i 300 agenti di polizia locale. E la situazione nel resto della Penisola non è certo migliore. A lanciare l’allarme è il sindaco Decaro sulla pagina Facebook dell’Anci: «Le ultime rilevazioni contano poco più di 49mila agenti – dice il presidente dell’Associazione nazionale dei comuni d’Italia – Un numero che sembra alto, ma invece è insufficiente rispetto al lavoro che devono svolgere». Dal 2009 al 2020, infatti, i Comuni hanno perso circa 10mila operatori andati in pensione, «senza avere la possibilità di programmare nuove assunzioni o stabilizzare quelli attuali».
Il dato ha reso la giornata di San Sebastiano, patrono dei vigili urbani, dolceamara. Se da un lato si sono celebrati i buoni risultati ottenuti dal comando barese, dall’altro c’è preoccupazione per una carenza di personale che rischia di diventare un problema «che dobbiamo risolvere, per rispetto degli operatori e dei cittadini che richiedono un sempre più forte presidio del territorio», ha aggiunto Decaro.
Al 31 dicembre dell’anno scorso gli agenti di polizia locale in servizio a Bari erano 496 (senza considerare 34 amministrativi). Il fabbisogno triennale programmato del Comune, però, prevede che i vigili in pianta organica siano 680. Allo stato attuale, quindi, mancherebbero circa 180 unità. Che sarebbero anche di più se si considerano i parametri delle leggi regionali. Queste stabiliscono che, in una città turistica come Bari (peraltro capoluogo di regione), gli agenti di polizia locale debbano essere 803. All’appello mancherebbero oltre 300 operatori.
A causare queste pesanti mancanze sarebbe un corto circuito della normativa, la quale stabilisce che la spesa per l’assunzione dei poliziotti pesi sul bilancio comunale, così come per i dipendenti di tutte le altre ripartizioni (anagrafe, urbanistica, infrastrutture e così via). Il problema nasce dal fatto che, per quanto riguarda le nuove assunzioni, i Comuni non possano superare un determinato tetto di spesa, all’interno del quale rientrano anche le risorse per la polizia locale.
«C’è un notevole depauperamento delle risorse umane – commenta il comandante dei vigili di Bari, generale Michele Palumbo – purtroppo dipeso dai limiti di spesa imposti ai Comuni per l’assunzione dei propri dipendenti, tra i quali gli agenti della locale». La soluzione potrebbe essere escludere dai limiti stabiliti la spesa dedicata all’assunzione di nuovi poliziotti: «La richiesta del sindaco Decaro è condivisibile: bisognerebbe far uscire dal tetto la spesa per gli agenti di polizia, in modo che i Comuni virtuosi che hanno disponibilità economiche possano assumere più unità senza la paura di sforare il budget, che rimarrebbe a disposizione degli altri settori comunali», propone il generale Palumbo.
I numeri sono allarmanti ma, almeno per quanto riguarda la città di Bari, ancora sopportabili: «Non abbiamo mai mandato indietro nessun cittadino – dice il comandante – Anche se con molta difficoltà, per ora cerchiamo e riusciamo a garantire i servizi ordinari ed essenziali. Purtroppo la situazione non è buona e questo ci costringe a razionalizzare quelli non urgenti e programmabili».
Boccata d’ossigeno potrà essere il concorso per l’assunzione di nuovi agenti, tutt’ora in fase di espletamento, che entro la primavera dovrebbe portare all’assunzione di 35 nuovi operatori: «Nel fabbisogno triennale di personale sono state stimate circa 130/140 nuove unità sino al 2024 – spiega il generale Palumbo – Ovviamente dovremo fare i conti anche con i pensionamenti. Per questo quasi sicuramente non riusciremo a coprire tutti i 180 posti necessari, ma almeno dovremmo riuscire, nei prossimi anni, ad avere un centinaio di agenti in più».