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Fsc, i capi Dipartimento in ritardo sulle pratiche: spesa ferma, ora il vertice

Dopo anni di accuse al Governo centrale per lo stallo dei fondi di coesione, ora è la Regione Puglia che se li tiene misteriosamente nel cassetto. È quanto emerso nell’ultima riunione di giunta regionale in cui si è parlato dello stato di attuazione dei Por e degli Fsc, appunto.

E proprio parlando degli aiuti di coesione è venuto a galla che l’iter si è misteriosamente bloccato da circa un mese. L’assegno da 6,5 miliardi di euro di aiuti alla Puglia resta nel cassetto dopo circa tre anni di tira e molla con il governo Meloni, e i passaggi burocratici faticosamente superati uno dopo l’altro da novembre 2024, data della firma del patto con la premier Meloni.

L’iter

Nell’ordine: l’approvazione del patto di coesione pugliese da parte del Cipes, il comitato interministeriale per l’economia, il ritorno del documento sul tavolo del ministero per l’Economia, il successivo invio alla Corte dei Conti con il visto arrivato in tempi record e la ratifica in giunta regionale dello scorso 29 aprile. Da allora, però, tutto è rimasto fermo.

A quanto pare i dieci dipartimenti regionali, i bracci operativi degli assessorati, non hanno completato i passaggi tecnici necessari per utilizzare gli aiuti, a partire dalle variazioni di bilancio. Secondo i direttori di dipartimento, invece, il collo di bottiglia si sarebbe creato nell’Autorità di gestione, l’organismo che sovrintende la spesa europea presieduto dal professor Pasquale Orlando.

La difesa

Orlando, secondo i capi dipartimento, avrebbe dovuto predisporre uno stanziamento di entrata del tesoretto Fcs che prevede rate fino al 2032 per finanziare oltre 500 progetti in settori chiave come Sanità, trasporti, infrastrutture, acqua, istruzione, scuola, università, ecc. E così solo dopo questo adempimento i dipartimenti potrebbero avviare le variazioni di bilancio indispensabili per indirizzare le risorse. Sia come sia il ritardo ulteriore di circa un mese appare incomprensibile alla luce delle battaglie politiche intraprese dalla regione Puglia per ottenere gli aiuti Fsc.

Tuttavia per venire a capo della situazione il capo di gabinetto, professor Peppino Catalano, ha ricevuto l’incarico dalla giunta di convocare il board dei direttori di dipartimento e delle agenzie (fra cui Puglia Sviluppo) interessate per esaminare la situazione e sbloccarla ad horas. ù

Il vertice è stato programmato per il 22 maggio in presidenza con l’auspicio unanime che si arrivi ad una definizione della questione. Il tutto insieme alla partita da 200 milioni, inserita nei fondi Fsc, in favore di 2546 imprese che hanno già effettuato investimenti per oltre un miliardo di euro firmando fideiussioni e prestiti bancari sulla base di un bando scaduto ed in inserito nel patto di coesione.

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