Si è svolta stamattina, a Bari, la cerimonia per la firma del patto di Coesione tra il Governo e la Regione Puglia.
L’iniziativa si è tenuta nella sede del Consiglio regionale della Puglia, in via Gentile, alla presenza della presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e del ministro uscente Raffaele Fitto.
Con gli accordi di coesione «abbiamo previsto che le proposte arrivino dalla regione e chiediamo che vengano condivise con il governo nazionale: non lo facciamo per limitare l’autonomia dei territori ma perché è importante che il lavoro collimi con quello delle altre Regioni e ci sia una strategia complessiva perché una unica nazione siamo», ha affermato la presidente Meloni nel suo discorso prima della firma del patto.
«Un Pil che cresce dell’uno per cento in più nelle regioni del Mezzogiorno rispetto a quanto sia la media nazionale, una occupazione che cresce nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia più di quanto cresca a livello di media nazionale, le aziende del sud fondamentali nel rilanciare l’export italiano l’Italia, quest’anno, per la prima volta, quarta nazione esportatrice al mondo. Crescono le società di capitali, crescono le piccole e medie imprese». Sono queste le motivazioni che Giorgia Meloni ha elencato per dire che «c’è complessivamente una situazione per la quale si può dire che il Sud è stato la locomotiva d’Italia».
«È una giornata che aspettavamo da tempo. Alla fine ce l’abbiamo fatta: la crescita dell’economia pugliese potrà continuare». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, arrivando nella sede del Consiglio regionale della Puglia per la firma.
«L’accordo si inserisce nella nostra lotta di emancipazione soprattutto delle fasce più deboli della popolazione secondo gli insegnamenti di Moro e Di Vittorio», ha detto il governatore pugliese prima di lasciare la parola alla presidente Meloni.
«La Puglia – ha evidenziato – appare oggi come esempio nell’utilizzo dei fondi europei e di coesione, smentendo il luogo comune sulle regioni del Mezzogiorno secondo il quale non sarebbero in gradi di usarli». Questi fondi, ha proseguito, riguardano «centinaia di progetti» per «un territorio che prova a risolvere problemi atavici», dal dissesto idrogeologico alle strutture ospedaliere, per rivitalizzare le zone periferiche, per generare occupazione dando certezza alle imprese.
Altri temi, ha sottolineato, sono quelli sociali, le politiche per l’infanzia, il rifinanziamento del reddito di dignità, il rafforzamento della rete portuale e aeroportuale, e sullo spazioporto. «Cultura e turismo – ha evidenziato Emiliano – sono asset essenziali perché hanno reso», anche con il «settore cinematografico», attrattivo il «nostro territorio in tutto il mondo».
Un accordo da 6,5 miliardi di euro
L’Accordo siglato oggi porta a compimento il percorso di assegnazione delle risorse Fsc 2021-2027 alle Regioni per un ammontare di 29,3 miliardi di euro. E assegna alla Puglia risorse Fsc pari a circa 4,6 miliardi di euro, di cui circa 230 milioni di euro relativi ad anticipazioni assegnate nel 2021. A tali risorse si aggiungono risorse derivanti da cofinanziamenti disposti dai Comuni e dalle Regioni, nonché da altri fondi statali ed europei per i progetti inseriti nell’Accordo, per un totale di investimenti pari a circa 6,5 miliardi.
L’Accordo si concentra su alcuni grandi ambiti di azione. Il primo ambito riguarda i temi ambientali per circa 1,1 miliardi di investimenti. Si tratta di opere di ammodernamento e rifunzionalizzazione delle reti idriche, di potenziamento degli impianti di depurazione e per la realizzazione della rete pluviale urbana in Comuni di tutto il territorio regionale, di bonifiche. Il secondo ambito riguarda gli interventi per il sistema produttivo, la competitività delle imprese e l’innovazione, per un valore complessivo di nuove risorse pari a oltre 1,2 miliardi di euro. È una direttrice che guarda a importanti leve dello sviluppo territoriale, per sostenere il dinamismo e l’energia imprenditoriale del territorio, come la ristrutturazione e l’ammodernamento delle aree industriali nelle province pugliesi, e il sostegno diretto alle imprese. Il terzo riguarda il capitolo delle infrastrutture di trasporto, con uno stanziamento complessivo di circa 1,2 miliardi di euro, destinati prioritariamente e incrementare qualità, sicurezza e capillarità del trasporto stradale, e alla realizzazione di opere di particolare importanza strategica, per il trasporto ferroviario, marittimo e aereo. Il quarto indirizza l’attenzione alla salute dei cittadini: circa 900 milioni di euro dedicati a infrastrutture, attrezzature e servizi sanitari, tra cui i lavori di adeguamento e ammodernamento dei presidi ospedalieri, la costruzione e la rifunzionalizzazione di strutture sanitarie. La visione di sviluppo del territorio non trascura interventi rilevanti in altri ambiti, come la cultura e la riqualificazione urbana, con la valorizzazione del sistema territoriale integrato di cammini e itinerari turistico-culturali, i progetti di recupero e rifunzionalizzazione di immobili di pregio, cinema-teatro, siti archeologici.