Momenti di tensione nella giornata di ieri su un convoglio di Trenitalia lungo la tratta Foggia-Bari. Una famiglia, salita sul treno alla stazione del capoluogo dauno e diretta a Cerignola, non sarebbe riuscita ad aprire le porte al momento giusto e sarebbe così rimasta accidentalmente sul vagone.
In loro soccorso è intervenuta una capotreno che ha cercato di risolvere l’inconveniente e fornire assistenza alla famiglia. A quel punto, però, la lavoratrice è stata oggetto di pesanti insulti e minacce.
A riferire l’episodio sono i sindacati dei trasporti della Puglia Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil, Ugl Ferrovieri, Fast Confsal e Orsa Ferrovie.
A nulla è valso nemmeno il fatto che il treno abbia effettuato una fermata straordinaria a Barletta per permettere alla famiglia di scendere: stando a quanto riferiscono i sindacati, «gli aggressori hanno continuato a inveire, molestare verbalmente la capotreno e impedire la ripartenza del convoglio, di fatto tenendo in ostaggio treno e passeggeri». Vano sarebbe stato, proseguono le sigle, «anche il tentativo di coinvolgere l’autorità competente, che non è intervenuta, lasciando la capotreno e l’utenza esposte all’azione degli aggressori».
In una nota, i sindacati sottolineano che «siamo di fronte all’ennesimo episodio di una preoccupante escalation di violenze che colpisce il personale ferroviario, sempre più esposto a rischi durante lo svolgimento delle proprie mansioni e troppo spesso lasciato senza adeguata tutela. È inaccettabile che simili episodi diventino la nuova e tragica normalità».
Le organizzazioni sindacali esprimono «piena solidarietà alla collega vittima di questa aggressione» e chiedono «all’azienda e a tutte le istituzioni competenti di intervenire con urgenza e fermezza, potenziando i presidi di sicurezza su tutto il territorio e garantendo un’immediata e incisiva risposta a tutela del personale e dell’utenza».










