Fischio d’inizio per la partita dei saldi anche in Puglia. Dopo Basilicata, Sicilia e Valle d’Aosta parte anche per i pugliesi la tradizionale e tanto attesa caccia invernale all’affare.
Secondo Confcommercio sul territorio italiano saranno interessate, oltre 15 milioni di famiglie e ogni persona spenderà circa 119 per un giro di affari di 4,2 miliardi di euro.
Un dato in leggera ripresa rispetto al 2021 che aveva una previsione di spesa di 111 euro ma sicuramente ancora lontano dai numeri prepandemia che preannunciavano 5,1 miliardi di euro e una spesa media di 140 euro al mese pro capite. «Sicuramente l’aumento del numero dei contagi e la situazione di incertezza data dalla veloce diffusione di Omicron non incoraggiano le famiglie sul fronte consumi – commenta Carlo Saponaro, FederModa Bari e Bat – è ovvio che in una simile situazioni si cerca di essere maggiormente parsimoniosi e dare la priorità alle spese che riguardano la salute.
Lo shopping prevede una condizione di benessere e serenità che al momento non è percepita dalle famiglie».
D’altro canto nella maggior parte delle regioni sono previsti sconti in risalita rispetto a quelli dello scorso anno, tuttavia comunque inferiori a quelli di gennaio 2020. È quanto emerge da uno studio dell’Unione Nazionale Consumatori che ha analizzato attraverso le rilevazioni Istat i ribassi applicati negli ultimi anni dai commercianti. Per quanto riguarda il saldo della stagione autunno- inverno 2021/2022, il record della convenienza spetterà agli indumenti, che con una riduzione del 20,7% rappresentano la voce più scontata, +0,8 punti sui precedenti saldi invernali: si esulta comunque con cautela poiché parliamo di valori di molto inferiori a quelli pre-Covid, quando si raggiunse il 24,8%, uno scarto record di 4,1 punti. Le Calzature invece segneranno un ribasso del 19,2%, +1,2 punti rispetto all’inverno 2021.
Insomma, si cerca di “tenere i prezzi” per contenere le perdite degli ultimi due anni, che hanno messo a dura prova un settore già in equilibrio precario.
Certamente il decollo dell’inflazione e i rialzi delle bollette di luce e gas non aiuteranno ad uscire da questo impasse per cui i prezzi non diminuiscono per timore di azzerare i guadagni e i consumatori non consumano spaventati dei futuri rincari del costo della vita.
Sempre secondo Unione Nazione dei Consumatori «I dati Istat, comunque, confermano che gli sconti pubblicizzati in vetrina, 70% e 50%, sono farlocchi e che l’abitudine di far lievitare il prezzo vecchio è ancora diffusa. Per questo suggeriamo di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da ribassi improbabili». Confcommercio invece sottolinea che questa “è un’eccezionale occasione anche per consolidare lo shopping sotto casa nei negozi di prossimità dove fiducia, relazione, servizio, prova e consegna istantanea unitamente al prezzo di saldo fanno propendere i consumatori per un acquisto nei punti vendita delle nostre città e dei nostri centri” e pubblica sul proprio sito un manuale per gli acquisti sicuri declinato in ben dieci punti: cambi, prova dei capi, pagamenti, prodotti in vendita, indicazione del prezzo, rispetto delle distanze, disinfezione delle mani, mascherine, modifiche e/o adattamenti sartoriali, numero massimo di clienti in store.