Nicola Porro ama Bari, la definisce “place to be”. Eppure, giovedì sera, ospite del Circolo Vela, non ha nascosto una punta di rassegnazione e frustrazione: «Sono molto legato a Bari, sono felice che La Ripartenza sia sbocciata e cresciuta in questa città, ma qui è diventato complicato». Ha lasciato intendere che la manifestazione, in corso anche quest’anno al Petruzzelli – dove si è aperta ieri e prosegue oggi con un cartellone fitto di ospiti e dibattiti – potrebbe lasciare il capoluogo pugliese nel 2026. «Per fare un evento servono energie e collaborazione», ha ripetuto davanti a una platea di soci attenti, «non ostacoli che ti sfiancano prima ancora di salire sul palco».
Il palco, in fondo, non c’è davvero, come Porro ama raccontare: la Ripartenza è un’arena di idee, uno spazio in cui politica, economia e cultura si sfidano “in trincea”. Nei giorni scorsi aveva ribadito che l’obiettivo non è la kermesse fine a sé stessa, ma «creare un luogo di confronto reale, senza retorica e senza ipocrisie».
L’elenco degli ospiti attesi al Petruzzelli – da imprenditori a ministri, da economisti a influencer – conferma l’ampiezza della proposta, che lo stesso Porro considera un investimento sul pensiero libero.
«Serve un’accoglienza diversa»
Eppure qualcosa si è inceppato, come ha riconosciuto Leonardo Patroni Griffi, presidente del Circolo Vela: «Lui ha perfettamente ragione, queste iniziative fanno crescere un territorio, fanno circolare idee, creano opportunità. Se però il percorso diventa in salita, a uno passa la voglia». Bari, dice Patroni Griffi, ha bisogno di eventi che facciano arrivare personalità importanti in città, perché «ogni volta che c’è un dibattito pubblico, aiuta a farsi un’idea di come va il mondo».
E la Ripartenza, di idee, ne ha fatte circolare. Non solo numeri – le migliaia di presenze registrate nelle passate edizioni – ma contatti, progetti, stimoli che restano sul territorio ben oltre i giorni dell’evento. E se «sta a noi creare le condizioni perché il prossimo anno ci sia un senso di accoglienza maggiore», come dice Patroni Griffi, la palla passa ora a istituzioni, albergatori e cittadini.
Interpellato sull’argomento, il sindaco di Bari Vito Leccese inizialmente non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Ma stamattina, dal palco del Petruzzelli dove è stato invitato per un saluto istituzionale, ha ripreso la notizia de L’Edicola sull’ipotesi di addio con parole nette: «Sarei veramente dispiaciuto. Abbiamo fatto un lungo percorso insieme a La Ripartenza, e sarebbe un peccato si interrompesse qui».
Porro è stanco, ma non è ancora arreso. Continua a ripetere che Bari è il posto giusto, anche se oggi costa fatica. Perché La Ripartenza, per restare, ha bisogno di una città pronta a ripartire davvero.