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Bandi in Acquedotto pugliese, è polemica: «I criteri penalizzano i giovani laureati»

È polemica nel centrodestra regionale per i bandi di gara emanati da Acquedotto Pugliese alla ricerca di diverse figure professionali. I consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, dal capogruppo Renato Perrini ai consiglieri Dino Basile, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Paolo Pagliaro, Tommaso Scatigna e Tonia Spina, affrontano la questione in una nota congiunta, nella quale…
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È polemica nel centrodestra regionale per i bandi di gara emanati da Acquedotto Pugliese alla ricerca di diverse figure professionali. I consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, dal capogruppo Renato Perrini ai consiglieri Dino Basile, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Paolo Pagliaro, Tommaso Scatigna e Tonia Spina, affrontano la questione in una nota congiunta, nella quale sottolineano come «i giovani laureati, anche quelli con lode o con master di primo e secondo livello, non piacciono all’Acquedotto pugliese.

Ogni concorso, infatti, ha un “ostacolo” alla partecipazione per quasi tutti i bandi, anche quelli per i quali non viene ricercata una posizione apicale: “comprovata esperienza professionale” pluriennale nel settore specifico. La domanda sorge spontanea: ma i nostri giovani laureati e super specializzati sui libri, dove possono fare l’esperienza richiesta se i bandi richiedono che l’esperienza ci sia già?».

I criteri di selezione

I consiglieri riportano poi alcuni esempi. Secondo quanto scritto nella nota, nell’ultimo bando pubblicato il 30 aprile scorso e in scadenza il 21 maggio, viene ricercata la figura di 1 ‘”Responsabile Tariffa e Bilancio Regolatorio”. «Non un ruolo di secondo piano, è chiaro, ma si cerca una figura professionale che deve predisporre e gestire le tariffe dell’acqua, ma anche certificare i bilanci seguendo le direttive dell’Autorità competente e del Mit – affondano gli esponenti di Fratelli d’Italia in via Gentile – Ma stranamente non viene richiesta nessuna laurea specifica nel settore economico/finanziario, ma, appunto, “comprovata esperienza professionale, di durata non inferiore a 3 anni, maturata presso soggetti regolati o enti di regolazione con riferimento all’applicazione del Metodo Tariffario definito dall’Arera». Per poi continuare: «Quindi, sicuramente, non è vero quanto scritto dal consigliere del Presidente della Regione per l’attuazione del Piano per Taranto: “Assieme al Presidente Emiliano, abbiamo a cuore il futuro professionale dei giovani pugliesi e, per tale motivo diamo l’adeguata informazione con la pubblicazione dei nuovi concorsi”.

L’attacco

«Una frase che sa tanto di spot elettorale, innanzitutto perché si prendono in giro i giovani, che vanno sul sito dell’AQP e non possono partecipare al bando. Ma quello che inquieta maggiormente è il verbo al plurale utilizzato dal consigliere politico: ci deve essere sfuggito qualcosa. Per caso nella delega vi era anche la mansione di pubblicizzare i concorsi dell’Aqp – che essendo un Spa non dovrebbe indire concorsi – perché il consigliere politico e il presidente Emiliano hanno “a cuore il futuro professionale dei giovani pugliesi”».

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