I posti da dirigente non sono ancora tutti assegnati e le graduatorie stilate al termine dei concorsi banditi negli anni scorsi sono ancora intatte. Eppure l’Arpal, l’agenzia regionale per le politiche attive del lavoro, si prepara ad aumentare il numero di dirigenti a 12 o addirittura a 18.
Lo scenario
La possibilità di un ampliamento delle posizioni dirigenziali è stata paventata da Gianluca Budano nel corso di una recente audizione in Commissione regionale Lavoro. Il direttore generale dell’Arpal ha annunciato un riassetto che manca ormai dal 2019: un’operazione necessaria alla luce delle nuove funzioni – a cominciare da accreditamento dei centri per l’impiego e gestione dei tirocini formativi – attribuite all’agenzia negli ultimi sei anni e per la quale è stata incaricata una società specializzata. Proprio nell’ambito di quel riassetto il numero dei dirigenti potrebbe aumentare di quattro se non addirittura di dieci unità.
Le posizioni scoperte
Peccato che, nel frattempo, alcune posizioni dirigenziali restino scoperte. Lo statuto dell’agenzia, infatti, ne prevede otto. Al momento, però, solo quattro sono coperte da figure assunte a tempo pieno e indeterminato, due delle quali distaccate presso la Regione Puglia; in altre due sono piazzati altrettanti dirigenti a tempo determinato; per le restanti due si è fatto ricorso a professionisti in comando. Per colmare le lacune l’Arpal fa da anni ricorso allo strumento dell’interim.
L’ultimo caso si è verificato nei giorni scorsi, con il pensionamento di Luigi Mazzei le cui competenze sono state temporaneamente “spacchettate” tra il dg Budano, che ha assunto la gestione dei centri per l’impiego in provincia di Lecce, e il dirigente della sezione Bilancio e Ragioneria Pino Pascali, che ora si occupa anche dei progetti Poc-Spao. Eppure, come ha riconosciuto lo stesso Budano in audizione, ci sono ancora due graduatorie non esaurite, una relativa ai dirigenti amministrativi di funzioni centrali e l’altra relativa a dirigenti di funzioni relative ai centri per l’impiego: due elenchi ai quali una recente legge regionale ha consentito di attingere a partire dal primo gennaio scorso.
A tutto ciò si aggiunge un dettaglio di non poco conto: bilancio alla mano, per espletare i concorsi l’Arpal è arrivata a spendere qualcosa come 405mila euro in un solo anno.
Le prospettive
Ma allora perché le graduatorie restano intatte e, intanto, si prevede l’incremento delle figure dirigenziali? «Assumere personale a tempo pieno e indeterminato prima dell’atto di macro-organizzazione sarebbe stato imprudente», si è giustificato Budano in audizione, precisando poi che il riassetto dovrebbe intervenire prima della scadenza delle graduatorie dei concorsi. Sempre che le procedure in questione non siano ostacolate dai soliti tempi lunghi della burocrazia e da possibili contenziosi.
Nel frattempo i comandi in uscita di dirigenti neoassunti, rimpiazzati con comandi in ingresso, e il “balletto” degli interim rischiano di paralizzare l’Agenzia, con buona pace dei principi di efficienza, trasparenza ed economicità che dovrebbero ispirare la pubblica amministrazione.
La campagna elettorale
Il riassetto dell’Arpal, infine, si incrocia anche con la campagna elettorale per le prossime regionali. Dopo il pensionamento Luigi Mazzei scalda i motori in vista dell’apertura delle urne: l’uomo di fiducia dell’ex direttore generale Massimo Cassano è in odore di candidatura nella circoscrizione di Lecce, ovviamente nella lista Puglia Popolare di cui lo stesso Cassano è ispiratore. E anche per l’attuale dg Budano si parla di una possibile discesa in campo: il manager potrebbe essere addirittura capolista del Partito democratico nel collegio di Brindisi e dintorni.