Ieri, l’area vicina al deputato pd, Gianni Cuperlo, si è riunita a Bari, nella sede regionale del partito per un esame del voto dal titolo «Promessa democratica».
Una assemblea non troppo affollata, in verità, alla quale ha partecipato anche il segretario regionale del partito, Domenico De Santis, che ha subito buttato acqua sul fuoco in merito alle indiscrezioni relative alla possibile carriera nazionale dei due leader locali, Michele Emiliano e Antonio Decaro. «Dal congresso nazionale – spiega – sono venute fuori indicazioni precise. Emiliano può essere una risorsa per il partito, ma mi pare evidente che l’attuale segretaria sia uscita rafforzata. Quanto a Decaro, ha appena iniziato il suo percorso qui, è una risorsa fondamentale a livello regionale».
A pochi giorni dal battesimo del «correntone» nato nella tre giorni di Montepulciano (che ingloba ex democristiani, centristi moderati e cattolici, bersaniani, lettiani e ora anche cuperliani), l’analisi del voto pugliese diventa l’occasione per riflettere sulle leadership interne, ma anche per aprire la campagna elettorale nazionale e quella referendaria. «Devo dire che, quando abbiamo fatto le liste – inizia De Santis – temevo il fatto di aver rinunciato praticamente a 100mila voti certi con la scelta di escludere nomi come Caracciolo, Amati, Mennea, Mazzarano; tuttavia la scelta etica ha pagato. Il Pd in Puglia ha avuto un risultato storico: nonostante la bassa affluenza, abbiamo ottenuto 60mila voti in più rispetto a 5 anni fa, unico partito a migliorarsi. Quasi il 40 per cento dei consensi ci sono stati attribuiti senza preferenze, questo vuol dire che è stato un voto di opinione importante, che ha premiato il nostro impegno in una campagna elettorale faticosa, ma pulita. Per la prima volta saremmo riusciti a vincere anche senza l’apporto, seppur determinante, delle liste civiche e con un M5S che ha avuto un calo verticale. Questo a dimostrazione del fatto che le scelte coerenti pagano».
E sulle prossime sfide che già si intravedono all’orizzonte: «Prima di tutto ci sarà il referendum sulla Giustizia, che la maggioranza sta tentando di politicizzare in chiave populista; poi praticamente saremo in campagna elettorale per le Politiche del 2027. Da fine gennaio-inizio febbraio 2026 avvieremo una serie di incontri finalizzati a costruire il programma dal basso e siamo certi che arriveremo pronti all’appuntamento».
Sulla necessità di non sciogliere le varie correnti ma di ampliare la maggioranza a sostegno della Schlein, si è soffermato anche Leo Palmisano, coordinatore pugliese dell’area cuperliana: «Da Montepulciano ci arrivano segnali importanti. Il risultato della Regionali è incoraggiante. Abbiamo messo fine all’epoca dei trasformismi e siamo riusciti a mettere al centro temi importanti come quelli del lavoro e a riavvicinare mondi, come quello degli operai, che si erano allontanati. Ora dobbiamo continuare a lavorare sul territorio per costruire ponti basandoci sui nostri valori».










