Il tema degli azionisti della ex Banca Popolare di Bari è tornato al centro del dibattito politico in occasione dell’esame parlamentare della manovra finanziaria. Durante la discussione è stato infatti ritirato il sub-emendamento che mirava a collegare la posizione degli azionisti dell’istituto pugliese al Fondo Indennizzo Risparmiatori, scelta maturata al termine di un confronto tra maggioranza e opposizione.
A sollevare la questione in Aula sono stati il senatore di Forza Italia Dario Damiani, relatore della manovra, e il presidente dei senatori azzurri Maurizio Gasparri, che hanno chiesto al Governo di non archiviare definitivamente il dossier.
La dichiarazione
«Si tratta di un tema rilevante, che deve rientrare a pieno titolo nell’agenda del Governo», ha detto Damiani, sottolineando la necessità di individuare soluzioni adeguate per i risparmiatori coinvolti. Il senatore ha richiamato il nuovo corso della Banca del Mezzogiorno-Mediocredito Centrale e le intese già raggiunte, evidenziando come emerga l’esigenza di affrontare la vicenda in modo organico. L’impegno condiviso è quello di riprendere il dossier subito dopo l’approvazione della Manovra, rendendolo una priorità per l’esecutivo e per il ministero dell’Economia, con l’obiettivo di fornire risposte concrete agli azionisti della ex Popolare di Bari.
Parallelamente, in Senato proseguono le audizioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario dedicate al caso. A rilanciare con forza la vicenda è stato anche il senatore di Fratelli d’Italia Filippo Melchiorre, che negli ultimi giorni ha riportato l’attenzione su un caso che coinvolge circa 70 mila risparmiatori. «Il percorso avviato – ha sottolineato Melchiorre – punta a fare piena luce su una vicenda complessa che ha inciso profondamente sul tessuto economico e sociale del Mezzogiorno».










