Un arbitro come Mattarella oppure un “interventista” come Napolitano. Soprattutto, però, dev’essere rappresentativo di tutti. Sono queste le aspettative dei sindaci pugliesi sull’elezione del presidente della Repubblica. Il primo cittadino di Bari nonché presidente dell’Anci, Antonio Decaro, avrebbe voluto maggiore considerazione per la voce dei sindaci. «Non tocca a me fare nomi – afferma -. E anche se volessi, anche se un sindaco volesse dire la sua, non potrebbe. Questo, purtroppo, perché le Regioni non hanno avuto la sensibilità di ascoltare il nostro appello scegliendo tra i grandi elettori anche solo un sindaco in tutto il Paese come gesto simbolico di unità istituzionale». Un appello il suo caduto nel vuoto.
«Parlo a titolo personale – prosegue Decaro -. Credo che in questo momento non si possa pensare di eleggere un presidente della Repubblica a colpi di maggioranza, magari dopo non so quante votazioni. Serve una personalità che tenga unito il Paese, una figura in cui tutti si possano riconoscere. L’Italia ha dato una straordinaria prova di compattezza e solidarietà in questi mesi. Non è il momento della conta».
Il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi si rivolge, invece, direttamente ai grandi elettori della sua parte politica, il centrosinistra. «A loro chiederei uno sforzo di sintesi – afferma – per avanzare una candidatura autorevole. Non credo che nell’area del centrosinistra, non necessariamente parlamentare, non vi siano persone di alto livello per farlo. L’emozione ed il cordoglio di tutto il paese per David Sassoli testimonia che queste persone ci sono». Il primo cittadino di Brindisi ha espresso anche una sua preferenza. «Io proporrei Rosy Bindi, ex ministro della sanità, della famiglia e presidente della commissione antimafia».
Il sindaco di Polignano e presidente Anci Puglia, Domenico Vitto, invita invece i grandi elettori pugliesi a seguire la loro coscienza. «Il prossimo presidente non dovrà farsi schiacciare dai partiti ma essere al disopra delle parti – afferma -. È un momento troppo delicato per il paese, con i progetti del Pnrr da realizzare e contabilizzare all’Europa entro il 2026. Per questo, fossi in loro, voterei in autonomia dai partiti, in piena libertà».
Giuseppe Lovascio, sindaco di Conversano, auspica invece che il prossimo sindaco sia più giovane dei precedenti. «Il mio auspicio da sindaco non è diverso da quello di molti cittadini – afferma -. Spero in una persona giovane ma nello stesso tempo saggia, in grado di trasmettere serenità e protezione». Lovascio vedrebbe bene anche Mario Draghi ma il buco che si aprirebbe al governo lo spaventa. «Servirà un presidente in grado di interpretare i momenti politici – afferma-. Se come adesso l’esecutivo è retto da una maggioranza ampia va bene un presidente della Repubblica arbitro. Se c’è incertezza in Parlamento, invece, dovrà essere in grado di avere un atteggiamento interventista. Per questo è importante comunque che abbia una personalità forte».
Il sindaco di Sava Dario Iaia, infine, auspica un presidente del popolo e non dell’establishment. «Mi piacerebbe un presidente decisionista che non sia un semplice notaio della democrazia. Deve rappresentare l’unità nazionale ed essere una persona nella quale tutti possiamo riconoscerci. Spero che un giorno i cittadini possano votare e scegliere direttamente il capo dello Stato».