SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Vicky, la “Regina della Murgia” e il suo amore per le api e la natura

Per tutti ormai è la “regina della Murgia”. Se metti insieme l'amore per la tua terra - che conosci palmo a palmo, studiata e percorsa in mille escursioni - e una attività imprenditoriale a diretto contatto con le api e il loro prezioso miele, che ti chiamino così è il minimo che ti possa capitare.…
l'edicola

Per tutti ormai è la “regina della Murgia”. Se metti insieme l’amore per la tua terra – che conosci palmo a palmo, studiata e percorsa in mille escursioni – e una attività imprenditoriale a diretto contatto con le api e il loro prezioso miele, che ti chiamino così è il minimo che ti possa capitare. Vicky Gravinese, 31 anni, è una giovane apicoltrice di Cassano, piccolo centro del Barese, porta ideale per entrare nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia. E di quella natura protetta dall’uomo, i campi, i boschi e le colline di Cassano offrono il meglio: una straordinaria biodiversità che si trasforma in un “pascolo” perfetto per le api. E Vicky, l’apicoltrice, lo sa: nei suoi vasetti di miele, che confeziona con cura artigianale, c’è tutta la Murgia con i suoi profumi e la sua bellezza. Ma non c’è solo il miele.

Nel 2020 lancia il suo progetto “Alveare da Favola”: «A chi mi chiede dove ho preso il coraggio per aprire una startup – spiega – rispondo che faccio un esercizio mentale: mi convinco dell’idea di vivere un’avventura rocambolesca. In questo modo gli ostacoli diventano prove da superare». In quell’anno vince il bando “Pin – Sblocca il tuo futuro” e fonda una società in collaborazione con Vito, un amico con la comune passione per le api. Prima di allora Vicky si cimenta in mille attività: partecipa al censimento delle masserie antiche, della popolazione dei cinghiali e dei falchi grillai, studia le orchidee, pratica l’orienteering, diventa operatrice di masseria didattica e scopre la sua vocazione per l’educazione ambientale.
Si laurea in Beni enogastronomici e Tecnologie alimentari e si interessa all’analisi organolettica degli alimenti che gli apre il mondo dell’esplorazione sensoriale, che è «un’attività stupefacente». È questa la porta che la introduce nel mondo delle api. «Diventare assaggiatrice esperta di mieli, iscritta all’Albo nazionale, è stata probabilmente la cosa più bella che mi sia successa. Il naso umano – spiega – può distinguere la provenienza botanica dei mieli, imparando a riconoscere alcuni profumi caratteristici». Ogni pianta utilizza una ricetta unica e segreta, fatta di un mix di molecole volatili che donano al nettare raccolto dalle api un odore specifico: «Ho imparato – dice – che i millefiori sono la rappresentazione aromatica del paesaggio».
Gli ultimi anni sono di studio intenso delle api: scrive una tesi di laurea, frequenta tantissimi corsi, si affianca agli esperti: «E senza rendermene conto mi sono ritrovata a essere io l’esperta. Dopo i primi laboratori, i feedback che ricevevo mi hanno incoraggiata parecchio. La gente veniva a ringraziarmi perché “aveva capito di più”. Credo che scoprire i meccanismi dello sciame crei una sensazione di appagamento e rassicurazione nelle persone. Sapere che la natura fa cose meravigliose. Tutti ne hanno bisogno. Dopo aver capito che avevo un argomento forte, le api, mi è stato chiaro che dovevo fare qualcosa di più. E magari nel territorio che conoscevo meglio». Quindi anziché trasferirsi in Inghilterra, come stava progettando, partecipa al bando e lo vince, avviando l’attività. «Proponiamo diverse modalità per conoscere queste “insette” meravigliose. C’è l’api-terapia, i massaggi con i prodotti dell’alveare, la visita con le tute in apiario, la cucina con il miele, le passeggiate botaniche e i laboratori di api-cosmesi». Oltre, ovviamente, alla produzione di mieli prelibati (abbinati spesso a prodotti locali). E poi c’è l’apiario “olistico”, unico nel suo genere, creato con l’aiuto degli architetti: una struttura di legno alle cui pareti sono ancorate le arnie.
«La sensazione è quella di “entrare in uno sciame”. Qui i visitatori possono respirare l’aria che proviene dagli alveari, ascoltare il suono terapeutico del ronzio, osservare le api da molto vicino. È Api-Terapia ed è nota in molti paesi per il suo effetto benefico sul corpo e sulla mente. Noi la presentiamo come un’esperienza olistica di consapevolezza delle connessioni tra gli esseri viventi, in tutte le forme».
Così Vicky accompagna le persone alla conoscenza diretta delle api, in un contesto speciale e sicuro: «Un’esperienza dal vivo che non può essere sostituita con alcuna lezione frontale. Un luogo dove ci si ritaglia del tempo che scorre più lento, in cui il corpo assorbe energie positive da ciò che lo circonda: i profumi e i colori del bosco». Una attività bella, buona e “giusta”, perché sviluppa un metodo di conduzione degli alveari “a impatto leggero e responsabile”, che riduce al minimo gli interventi umani, che ottimizza la disposizione degli apiari in modo da evitare il sovraffollamento di famiglie in un’area, lasciando ampio spazio e risorse di cibo anche agli altri insetti impollinatori, importantissimi per la salute dell’ecosistema. La parola chiave è benessere: «Delle persone che ci incontrano, dell’ambiente che è sempre al centro di tutte le nostre scelte e delle api che – conclude Vicky – non andranno mai sotto stress a causa nostra».

ARGOMENTI

CORRELATI

string(0) ""

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!