Il nulla osta di fattibilità rilasciato dal Comitato tecnico regionale sul deposito gnl di Edison apre nuovi fronti. Il principale riguarda le differenti interpretazioni tra Asi e Autorità portuale. Proprio il rimando del Ctr al rispetto di norme specifiche di legge e alle determinazioni dei due enti sta generando l’ennesimo conflitto di competenze sulla vicenda.
Il presidente del consorzio Asi, Vittorio Rina, nelle ore successive al rilascio del Nof ha ribadito che intende far rispettare le prescrizioni già eccepite circa la necessità che il binario disti almeno 30 metri dal perimetro del deposito (in alcuni punti la distanza è invece di appena 5 metri). L’Asi fa riferimento all’articolo 49 del Dpr sulla “Sicurezza e la regolarità dell’esercizio delle ferrovie”, il quale stabilisce che «lungo i tracciati delle linee ferroviarie è vietato costruire, ricostruire o ampliare edifici o manufatti di qualsiasi specie ad una distanza, da misurarsi in proiezione orizzontale, minore di metri trenta dal limite della zona di occupazione della più vicina rotaia».
Rina ha affermato che «sono prescrizioni che la legge ci impone e mi impone», aggiungendo che «pur essendo il binario di proprietà dell’Autorità portuale, questo non incide sul discorso dei controlli relativi alla sicurezza, e avendo l’Asi competenza su quel raccordo, è tenuta a far rispettare la normativa di Rfi». Una posizione non condivisa dall’ente portuale, secondo cui il contratto di raccordo firmato tra Rfi, Asi e Autorità portuale non prevede alcun potere dell’Asi su quei binari di proprietà dell’Authority. Come noto, rispetto alla distanza minima da garantire, la tesi dell’Autorità portuale è che, essendo i binari in banchina di “manovra” e non di “circolazione”, non vi è una distanza minima da garantire.
La normativa richiamata dall’Asi, per l’ente portuale «non è applicabile al raccordo particolare ferroviario portuale», anche perché «per i numerosi raccordi particolari (es. Versalis) raccordati al raccordo base dell’Asi non è mai stato prescritto il rispetto della distanza dei 30 metri dalle costruzioni». Un discorso che in effetti potrebbe essere allargato anche al deposito gpl della Ipem. L’Autorità portuale specifica inoltre che sul binario in banchina si procede a passo d’uomo e che sia la disciplina normativa in materia di raccordi (legge 1201 del 1988) che la giurisprudenza amministrativa non prevedono distanze minime per opere pubbliche come il deposito Edison.
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Di Redazione10 Novembre 2024