Emergenza irrigua, agricoltori in piazza ieri a Marconia, frazione di Pisticci, in provincia di Matera, con trattori e mezzi agricoli. La manifestazione è stata organizzata da Tavolo Verde Puglia e Basilicata, Comitato Basentana 407 e Comitato Metapontino. «La cattiva gestione delle acque irrigue sta strozzando le nostre aziende», questo il grido d’allarme dei partecipanti che hanno lamentano le «ricorrenti limitazioni di erogazioni d’acqua da parte del Consorzio di bonifica» e la «situazione di confusione generata dalle turnazioni».
A rischio le colture con le conseguenti ricadute per le tasche di produttori e addetti al settore. Tra le richieste l’aumento dei quantitativi d’acqua a disposizione degli agricoltori e l’azzeramento della quota del canone irriguo da pagare al Consorzio.
La politica in campo
All’incontro erano presenti anche diversi sindaci e amministratori dei Comuni metapontini. Tra gli altri il sindaco di Pisticci, Domenico Albano, e l’assessore all’agricoltura del Comune di Montalbano Jonico, Tonino Tornese. «La Regione Basilicata dovrebbe richiedere lo stato di calamità naturale», ha detto Albano, annunciando che l’8 luglio nella mediateca di Pisticci scalo si terrà un Consiglio provinciale allargato a tutti i consiglieri comunali dell’area metapontina.
Un tavolo a cui si guarda per affrontare la questione e discutere proposte. In piazza, oltre che da Marconia i manifestanti provenivano da Policoro, Montalbano Jonico, Pisticci, Scanzano Jonico e comuni limitrofi. In prima linea anche Piero Marrese, leader dell’opposizione in Consiglio regionale. Oltre una cinquantina i trattori presenti. Una manifestazione partecipata e pacifica.
Le voci della protesta
La preoccupazione è tanta. «I nostri campi si inaridiscono, mentre l’acqua si sperpera lungo le condotte o non viene erogata e resta invasata come quella della diga di San Giuliano. Gli enti preposti, Regione e Consorzio di bonifica, fanno finta di niente», dice il Francesco Malvasi, tra gli organizzatori della protesta. Giuseppe Corrado, agricoltore di Nova Siri spiega la situazione della sua azienda dove produce albicocche, pesche, foraggere e cereali: «L’acqua è disponibile due giorni a settimana e quando arriva non c’è pressione. Non prevedo di piantare ortaggi per l’autunno e vedo critica anche la situazione delle foraggere».
Non va meglio a chi ha investito in impianti di agrumi e ulivi. Nel Metapontino si concentra buona parte della produzione agricola regionale che vanta colture d’eccellenza. Senza acqua, però, come si fa? Gli agricoltori hanno le braccia spezzate. Non solo si compromettono i raccolti in atto, saltano le produzioni autunnali di ortaggi e vanno in sofferenza agrumeti e uliveti. Se non si aggiusta il tiro sarà una pessima annata anche per l’olio. Queste le previsioni.
Il pressing
«Gli agricoltori del Metapontino sono in ginocchio», ha affermato il sindaco di Pisticci. «Non si può non considerare – ha aggiunto – che in quest’area si concentra il 30 per cento della produzione agricola regionale». Inoltre, non ha dubbi Albano sul fatto che la Regione debba chiedere lo stato di calamità naturale. Tuttavia, il sindaco confida nell’incontro dell’8 luglio prossimo. «Solleciterò personalmente il governatore Bardi e l’assessore regionale Cicala affinché siano presenti», ha concluso. Sulla stessa linea l’assessore Tornese, che ha affermato: «Non molliamo, andiamo avanti per l’interesse della nostra agricoltura e della nostra terra».