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Sanità, Opi Potenza e Matera a confronto con Regione Basilicata: «Bisogna partire dalla valorizzazione»

Valorizzare le competenze specialistiche degli infermieri e puntare sull’evoluzione di questa figura professionale e i ruoli che può assumere sia in ambito clinico che gestionale: sono i punti emersi dal confronto tra l’Opi e la Regione Basilicata, nel corso del quale i vertici dell’Organizzazione hanno incontrato l’Assessore alla Sanità, Francesco Fanelli, e il direttore del…

Valorizzare le competenze specialistiche degli infermieri e puntare sull’evoluzione di questa figura professionale e i ruoli che può assumere sia in ambito clinico che gestionale: sono i punti emersi dal confronto tra l’Opi e la Regione Basilicata, nel corso del quale i vertici dell’Organizzazione hanno incontrato l’Assessore alla Sanità, Francesco Fanelli, e il direttore del dipartimento Francesco Bortolan. L’importanza della figura dell’infermiere nel ridisegnare la sanità lucana è, per l’Opi, imprescindibile: «Auspichiamo la condivisione di un percorso metodologico per ottenere dei parametri da utilizzare nella progettazione di modelli organizzativi coerenti con il fabbisogno di personale e gestiti dalla Dirigenza Infermieristica, in grado di prevedere, monitorare e verificare l’appropriatezza delle cure e delle competenze impiegate. Su questo sarebbe opportuno prevedere il dirigente infermieristico nelle strutture presenti sul territorio regionale». Tra le proposte, sviluppare un percorso di identificazione delle aree di sviluppo professionale coincidente con l’attribuzione degli incarichi, graduati secondo quanto previsto dal Ccnl, l’inserimento nel Nomenclatore Regionale dell’area sanitaria specialistica, delle Prestazioni Infermieristiche e di prevedere le modalità di accesso tramite Cup, aspetti che consentirebbero di operare in autonomia decisionale e operativa nel percorso clinico-assistenziale e di assicurare una risposta coerente e tempestiva ai bisogni di salute, valorizzando così le competenze specialistiche. In ambito formativo, sostenere il potenziamento dell’offerta di posti messi a bando dall’Università nel corso di laurea triennale e la previsione del corso di laurea magistrale e dottorato di ricerca. E ancora, strutturare un percorso formativo per l’infermiere di famiglia e comunità, che grazie alla sua identità specifica potrà operare nelle strutture dedicate all’assistenza territoriale e rendere efficiente e razionale la sua collocazione. Proposte accolte favorevolmente da Fanelli e Bortolan, che hanno invitato gli ordini di Potenza e Matera ad inviare una proposta per affrontare le questioni trattate, impegnandosi a concretizzarle.

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