È di sette feriti il bilancio del tradizionale “strazzo”, uno dei momenti più attesi della Festa della Bruna a Matera.
Ieri la Città dei Sassi è stata “invasa” da circa 120mila persone arrivate per partecipare ai festeggiamenti in onore della patrona. Il dato, stimato dall’Associazione che organizza la festa, riguarda il “giorno più lungo” per i materani e per i tanti turisti che hanno partecipato ai diversi momenti di un evento giunto alla 636esima edizione: la processione dell’alba, detta dei pastori, quella di mezzogiorno, dal Duomo alla parrocchia Maria Santissima Annunziata al rione Piccianello, dove c’è la fabbrica del Carro trionfale di cartapesta, e quella serale da Piccianello al Duomo, sotto le luminarie e i cavalieri in costume, fino all’assalto e alla “distruzione” del manufatto. Folla anche per assistere allo spettacolo di fuochi pirotecnici di mezzanotte.
L’assalto al Carro trionfale, avvenuto poco prima dell’arrivo in piazza Vittorio Veneto e con la “tradizionale” distruzione completata in piazza ha avuto un bilancio di sette feriti (il più grave ha riportato una prognosi di 20 giorni per un infortunio a una gamba) che hanno dovuto ricorrere alle cure dei medici dell’ospedale Madonna delle Grazie. Sono stati tutti dimessi.
L’Azienda sanitaria di Matera ha reso noto che nessuno dei feriti è stato ricoverato. Venti giorni di prognosi anche per un protettore del carro, accettato con codice azzurro, che ha riportato una ferita a un piede. Gli altri feriti, tre codici azzurri e tre verdi, si sono recati in pronto soccorso per lievi traumi da contusione.
Nella notte di ieri si è registrato anche qualche malessere legato all’abuso di alcol.
«Per fortuna nessuno si è ferito seriamente – sottolinea il direttore generale dell’Azienda sanitaria locale di Matera, Maurizio Friolo – in questi giorni di festa che vanno in archivio senza aver fatto registrare nessuna criticità nonostante il gran caldo e l’affluenza elevata di turisti e cittadini nel giorno della Bruna».
L’associazione Maria Santissima della Bruna, intanto, prosegue intanto nelle attività di promozione della candidatura della Festa a bene immateriali dell’Unesco, che porterebbe valore aggiunto all’importanza religiosa e culturale che l’evento ha per il territorio e per la comunità locale.