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Veglie, 3 attentati in 9 mesi: «Vogliono farcela pagare per gli appalti. Non abbiamo paura ma tanta rabbia»

«Non so che pensare: forse vogliono farci capire che noi lì non dovevamo lavorare». Tre avvertimenti in nove mesi: due escavatori bruciati e uno rubato. Tre intimidazioni all’interno dello stesso cantiere della rete idrica a Veglie. L’ultimo attentato incendiario risale alla notte tra lunedì e martedì. E sotto tiro è finita ancora una volta l’impresa…
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«Non so che pensare: forse vogliono farci capire che noi lì non dovevamo lavorare». Tre avvertimenti in nove mesi: due escavatori bruciati e uno rubato. Tre intimidazioni all’interno dello stesso cantiere della rete idrica a Veglie. L’ultimo attentato incendiario risale alla notte tra lunedì e martedì. E sotto tiro è finita ancora una volta l’impresa “Mello srl” di Lequile, società appaltatrice dell’Acquedotto pugliese, che da dieci mesi a questa parte è alle prese con le opere di implementazione e rifacimento della rete idrica e fognaria nel comune salentino. Al timone dell’azienda finita nel mirino c’è l’ingegnere e costruttore salentino Lorenzo Mello, che è anche presidente del gruppo “Giovani imprenditori” di Confindustria Lecce. «Ce la stanno facendo pagare per appalti che non avremmo dovuto prendere? Forse – commenta Mello – sono risposte a lavori che abbiamo preso e che non dovevamo fare. Probabilmente in questo modo vogliono farci capire che lì noi non dovevamo lavorare. Una serie di intimidazioni, uno sfregio dietro l’altro come per farcela pagare del lavoro che stiamo facendo, ma noi andiamo avanti per la nostra strada come abbiamo sempre fatto».

La ditta ha avviato il cantiere a Veglie dieci mesi fa. E a stretto giro, nell’aprile scorso, ha ricevuto il benvenuto con le fiamme. «Allora, proprio all’inizio dei lavori, ci hanno incendiato il primo mezzo. E due mesi fa – aggiunge l’imprenditore – hanno rubato dallo stesso cantiere una paletta meccanica gemella a quella che hanno bruciato l’altra notte. Tre episodi per farci capire che probabilmente non siamo graditi a qualcuno».
Una serie di ritorsioni per un danno economico che si aggira intorno ai 110 mila euro. L’imprenditore ha denunciato tutto sin dal primo episodio e su questi fatti è in corso un’inchiesta coordinata dalla procura di Lecce e condotta dai carabinieri della compagnia di Campi. Attentati che generano sconcerto e timori. «Non abbiamo ricevuto minacce o richieste particolari e non so se stiamo pestando i piedi a qualcuno. Ma più che paura, il nostro è un grandissimo rammarico, quasi rabbia o indignazione – è lo sfogo di Mello – per quello che siamo costretti a subire quando lavoriamo nella nostra terra. Abbiamo realizzato opere ovunque in tutta Italia senza subire questi trattamenti, qui invece dobbiamo fare i conti con azioni del genere». Mello rivolge poi il suo appello alle istituzioni. «Lo so che ci sono tante difficoltà, ma c’è bisogno di un controllo capillare del territorio che a volte manca anche per assenza di personale delle forze dell’ordine e c’è bisogno pure di sistemi di videosorveglianza. Serve tuttavia uno sforzo maggiore anche nella indagini. E spero sia fatta luce quanto prima su queste intimidazioni che continuiamo a subire. Non è tollerabile lavorare in queste condizioni», conclude Mello.
Il richiamo dell’imprenditore fa eco alle parole espresse dal presidente reggente di Confindustria Lecce, Nicola Delle Donne. «Non è possibile assistere inermi alla recrudescenza di atti violenti che puntano a destabilizzare un’economia sana e virtuosa, già impegnata nella delicata e difficile battaglia contro il covid. Sono molto preoccupato e per questo, a nome mio personale e di tutti gli imprenditori, faccio appello al prefetto, alle forze dell’ordine e alla magistratura, affinché – ha affermato Delle Donne – nel più breve tempo possibile individuino i responsabili, assicurandoli alla giustizia, e riacquisiscano il controllo del territorio a garanzia di uno sviluppo sereno. Alti livelli di legalità e sicurezza sono condizioni di contesto imprescindibili per dare alle imprese la necessaria spinta per crescere e svilupparsi e al territorio la capacità di attrarre nuovi investimenti».
Delle donne ha espresso solidarietà e vicinanza a Mello per l’ennesimo attacco subito dalla sua impresa stigmatizzando «ogni azione, di natura vandalica o criminale, che ha colpito e sta colpendo imprese ed esercizi commerciali nel Salento come in tutta la Puglia».

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