Sarebbero stati conseguiti profitti ingenti dalla gestione dell’attività illecita di trasferimento e viaggi di migranti, provenienti da varie parti del mondo, attraverso i territori della Turchia, della Grecia e dell’Albania verso le coste salentine e da qui verso altri paesi europei, che in definitiva era la destinazione finale.
È quanto hanno accertato i militari della Guardia di Finanza del comando provinciale di Lecce e dello Scico (Servizio centrale investigazioni criminalità organizzata) sempre delle Fiamme Gialle in Italia, la Polizia dell’Attica – Divisione antimmigrazione in Grecia e la Polizia in Albania, nonché unità mobili di Europol che da stamane sono stati impegnati nell’esecuzione di 22 ordinanze di custodia cautelare e perquisizioni nei riguardi di numerosi componenti dell’organizzazione criminale transnazionale dedita al favoreggiamento della immigrazione irregolare verso l’Europa e in particolare verso le coste della provincia di Lecce.
L’organizzazione era unitaria ma operava in più territori ed era articolata in quattro cellule criminali composte da cittadini stranieri, in prevalenza siriani. Le indagini sono durate più di un anno. Due dei quattro gruppi criminali, sgominati questa mattina nell’operazione “Astrolabio”, erano presenti in Italia ed erano diretti da cittadini di origine irachena mentre i presunti componenti di tutte e quattro i gruppi sono in prevalenza di nazionalità siriana.
Le intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, e le numerose riprese video, riscontrate da servizi di osservazione e pedinamento svolti in Italia, Grecia ed Albania, hanno consentito di individuare le rotte tracciate dai trafficanti di uomini e di delineare il ruolo di ciascun componente dell’organizzazione. In particolare uno dei due gruppi presenti in Italia, diretto dal cittadino iracheno R.A.Q. domiciliato nell’hinterland di Venezia, provvedeva al trasferimento nel territorio italiano ed europeo di migranti irregolari, prevalentemente di etnia arabo-siriana. Lo stesso avrebbe ricoperto un ruolo di vertice, disponendo di una estesa rete di collaboratori presenti in diversi paesi europei, tra i quali la Grecia. Dal proprio domicilio avrebbe coordinato il trasferimento dei migranti dalla Turchia in Italia e in altri Stati dell’Unione Europea.
Il secondo gruppo presente in Italia, diretto dal cittadino iracheno M.M., residente a Bari, provvedeva al recupero dei presunti scafisti nei pressi del luogo di approdo sulle coste salentine, consentendo a questi ultimi di sottrarsi all’arresto agevolando il loro trasferimento in Grecia e la prosecuzione del viaggio fino al rientro in Turchia. In tal modo, unitamente agli altri complici, avrebbe consentito ai presunti scafisti di ripetere i reati e alle diverse cellule dell’organizzazione di continuare ad operare senza soluzione di continuità. Inoltre avrebbe fornito ausilio e supporto ai migranti giunti sul territorio salentino avviandoli verso le destinazioni finali. Il terzo gruppo, presente in Albania e diretto dal cittadino siriano A.S., si occupava del trasferimento dei migranti giunti dalla Grecia nel paese delle Aquile, dove venivano imbarcati alla volta delle coste salentine. Il quarto gruppo presente in Turchia e diretto dal cittadino iracheno R.A.A.R., provvedeva al trasferimento dei migranti irregolari provenienti da Paesi del Medio Oriente a bordo di imbarcazioni dirette verso le coste salentine e calabresi.