La sostenibilità e l’innovazione tecnologica calzano a pennello con la moda: a dimostrarlo è Servati, la startup leccese che ha rivoluzionato il mondo delle sneakers con un modello di produzione interamente stampato in 3D, riciclabile e circolare.
La collezione
Il brand, nato nel distretto industriale di Casarano, ha presentato la sua nuova collezione alla Milano Fashion Week, nell’ambito del progetto “Designers for the Planet” promosso dalla Camera della Moda. Servati ha portato in passerella un concetto di calzatura che unisce estetica e sostenibilità. Un abbinamento vincente che negli ultimi anni sta rivoluzionando il fashion system, coniugando l’aspetto glam con quello green. «Scarpe smontabili e totalmente riciclabili, prodotte on demand: è questa la svolta sostenibile per il settore della moda. Non abbiamo mai avuto dubbi», dice Matteo di Paola, ceo e co-fondatore della startup.
La novità
Il segreto di queste sneakers risiede nel loro design innovativo: un sistema brevettato che permette di assemblare la scarpa senza colle o solventi chimici, rendendola interamente riciclabile a fine ciclo di vita. La tomaia e la suola, poi, si uniscono attraverso un incastro innovativo. Così, le scarpe possono essere restituite al produttore e riutilizzate per creare nuovi modelli o altri accessori fashion, come borse e cinturini per orologi. Un’idea di economia circolare che ha già riscosso grande successo: tutti i modelli realizzati finora sono andati sold out, alcuni persino in pre-order.
A Milano
L’invito a partecipare alla Milano Fashion Week è arrivato grazie alla selezione di Sara Sozzani Maino, figura chiave nel panorama della moda sostenibile. «Poter esporre le nostre creazioni in un contesto così prestigioso rappresenta un riconoscimento fondamentale per il nostro lavoro e ne siamo onorati», racconta Marco Primiceri, co-fondatore e direttore creativo di Servati. La presenza della startup pugliese a Palazzo Giureconsulti, uno degli hub della settimana della moda milanese, conferma la crescente attenzione dell’industria fashion verso le realtà emergenti che puntano su innovazione e sostenibilità. «Il nostro obiettivo è quello di trasformare il concetto di sneakers, rendendolo completamente sostenibile e circolare – spiegano i due giovani fondatori – abbiamo già testato la possibilità di creare nuove scarpe partendo da modelli a fine vita: i materiali possono essere rigenerati senza perdere qualità». Un progetto ambizioso, dunque, che si inserisce perfettamente in una nuova filosofia di consumo consapevole, dove il cliente non acquista semplicemente un prodotto, ma partecipa attivamente a un sistema che riduce gli sprechi e l’inquinamento ambientale. E con il successo già ottenuto a Milano, sembra che il futuro della moda abbia trovato il passo giusto.