In un comune del Sud Salento, considerato uno tra i più esposti al rischio mafia, alcuni ragazzini avrebbero ceduto il loro posto ai tavolini di un bar ad alcuni personaggi legati a sodalizi della criminalità organizzata locale. Lo avrebbero fatto in segno di ossequio.
A raccontare l’episodio è il prefetto di Lecce, Natalino Monno, intervenuto oggi a un incontro sulla legalità organizzato dal comando provinciale dei carabinieri salentini in collaborazione con l’ufficio scolastico territoriale e dedicato alla figura del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
L’incontro si è tenuto al teatro Apollo di Lecce alla presenza di Simona Dalla Chiesa e di 700 studenti degli istituti secondari di secondo grado della provincia.
«Si sono alzati dal bar per dare spazio a soggetti appartenenti a sodalizi criminali locali, considerandoli erroneamente degli eroi – ha detto il prefetto – non pensando che in quel modo, con il loro comportamento ossequioso, reverenziale, si rendevano corresponsabili di una mentalità e cooperazione mafiosa».
Simona Dalla Chiesa: «Mio padre ci ha insegnato il senso della giustizia e dell’onestà»
«Mio padre ci ha insegnato il senso della giustizia, del rispetto, dell’onestà; la legalità e la comprensione verso gli altri», ha affermato Simona Dalla Chiesa nel suo intervento. «Ma – ha proseguito – ci ha anche detto che dietro ogni uomo c’è sempre uno spiraglio di luce ed è quello spiraglio che bisogna cercare, con la vendetta questo non avviene».
Per Simona Dalla Chiesa, «questi valori» dovrebbero «essere la base di una convivenza civile, diversa da quella che anche oggi stiamo vedendo sotto i nostri occhi, basata sull’arroganza, sullo strapotere, sulla mancanza di rispetto nei confronti degli altri».
All’incontro ha partecipato anche il colonnello Donato D’Amato, a capo del comando provinciale dei carabinieri di Lecce. «Il cosiddetto metodo Dalla Chiesa, col suo patrimonio valoriale – ha evidenziato – non deve essere visto solo dal punto di vista tecnico investigativo ma deve essere interpretato come habitus mentale, come modo di essere, come modo di porsi e di comportarsi all’interno della società, perché il rispetto delle regole passa attraverso la responsabilità e la scelta consapevole».