L’arte di Pietro Ruffo, uno degli artisti italiani più noti a livello internazionale, si fonderà con la musica popolare salentina per la 28ª edizione del Concertone La Notte della Taranta. I suoi disegni originali, trasformati in elementi visivi, accompagneranno le musiche e le danze, creando una scenografia unica che celebra un messaggio di pace e di speranza.
Il presidente della Fondazione, Massimo Bray, ha definito La Notte della Taranta come «un bene culturale che appartiene a tutti» e ha espresso la sua soddisfazione per la collaborazione. «Le sue opere porteranno sul palco un messaggio capace di superare ogni barriera, di raccontare storie universali nelle quali riconoscersi tutti, sotto lo stesso cielo», ha dichiarato Bray.
Un corteo di giovani e un cielo comune
Per il Concertone 2025, Ruffo ha immaginato un “corteo di ragazzi” disegnati a penna, ognuno con la sua individualità, che si ritrovano a Melpignano in una “manifestazione danzante” per la pace. Sopra di loro, una luna piena “tarantata” e le costellazioni dell’emisfero Sud, a simboleggiare un orizzonte condiviso e un ponte ideale tra i popoli.
I giovani, uniti dal ballo e con lo sguardo rivolto al cielo, diventano la metafora di una comunità in cammino. A loro, Ruffo affida la speranza di un futuro di pace. La loro ideale processione rappresenta l’incontro e la libertà di esprimersi attraverso la musica e la danza, il cuore pulsante della Notte della Taranta.
Chi è Pietro Ruffo
L’artista, formatosi in architettura, è noto per le sue opere che intrecciano disegno, ricerca scientifica e riflessione politica. Lavora prevalentemente con carta intagliata, collage e pittura, creando installazioni di grande impatto visivo e concettuale. Le sue opere, esposte in istituzioni prestigiose come il MAXXI e il Musée Picasso di Parigi, si caratterizzano per la sovrapposizione di paesaggi, mappe e costellazioni, offrendo molteplici livelli di lettura. Ruffo ha anche una lunga collaborazione con Dior, per cui ha firmato diverse scenografie.
Nel 2009 Pietro Ruffo ha vinto il Premio Cairo e nel 2010 il Premio New York. Grazie a una borsa di ricerca dell’Italian Academy for Advanced Studies ha studiato alla Columbia University.