Alta tensione a Palazzo dei Celestini. Il centrodestra ha presentato ricorso contro il decreto del presidente facente funzioni della Provincia di Lecce, Fabio Tarantino, che fissava l’election day al 29 aprile, chiedendone la sospensiva. Il ricorso al Tar, sottoscritto da sei sindaci e sette consiglieri, è stato presentato dagli avvocati Pietro e Luigi Quinto.
Con il provvedimento, Tarantino aveva stabilito, nello stesso giorno, l’elezione del presidente e del Consiglio provinciale, senza tenere conto delle osservazioni del prefetto Natalino Manno, che lo aveva invitato a rispettare il termine dei 90 giorni.
Le dimissioni
Il decreto, spiegano gli avvocati Pietro e Luigi Quinto, viola la legge Delrio, che prevede le elezioni del presidente della Provincia entro 90 giorni dalla fine del mandato o dalle dimissioni del presidente in carica. Il 22 ottobre Stefano Minerva si è dimesso da sindaco di Gallipoli con conseguente decadenza dalla carica di presidente della Provincia. A partire da questa data, evidenziano gli avvocati, decorrono i 90 giorni entro cui devono essere indette le elezioni. Tarantino, invece, ha deciso di differire la data al 29 aprile per allineare le elezioni del presidente con quelle del Consiglio provinciale. Nel ricorso al Tar si evidenzia «l’illegittimità di siffatta interpretazione creativa della legge Delrio, che non lascia invece spazio a differenti determinazioni». Le leggi elettorali, sottolineano gli avvocati, rientrano nella competenza statale.
Gli scenari
La decisione del Tar dovrebbe arrivare nel giro di pochi giorni. Se il tribunale amministrativo accoglierà il ricorso, fisserà il termine entro cui Tarantino dovrà decidere la data del voto. Ma la temperatura a Palazzo dei Celestini è altissima e i partiti hanno già iniziato le manovre. Secondo i bene informati, la sindaca di Lecce Adriana Poli Bortone potrebbe riunire intorno a sé tutto il centrodestra, mentre il centrosinistra potrebbe scegliere di sostenere Tarantino.










